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Milano, è crisi per la musica dal vivo: dopo 30 anni chiude anche il Blues House

Chiude un altro storico locale per la musica dal vivo a Milano: il Blues House di via Sant’Uguzzone. Lo hanno comunicato su Facebook gli attuali gestori del locale, con quasi 30 anni di attività e oltre 5.500 concerti dal vivo alle spalle. “L’emergenza pandemia che ha colpito tutti noi ci ha messo ovviamente in ginocchio. Dal primo giorno di chiusura causa Covid-19 abbiamo cercato una via che potesse condurci fino ad una riapertura, ma non c’è stato modo di fare fronte a tutte le spese. Ci dobbiamo arrendere”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'insegna al neon del Blues House (Facebook)
L'insegna al neon del Blues House (Facebook)

Dopo il circolo Ohibò e il Serraglio, Milano perde un altro luogo storico per quanto riguarda la musica dal vivo. Chiude, dopo quasi 30 anni di onorata carriera, il Blues house, locale che fino a pochi mesi fa aveva accolto gli amanti della musica live negli spazi in via Sant'Uguzzone, vicino al Naviglio della Martesana. L'attuale proprietà, che gestiva il locale da 12 anni, ha comunicato la notizia della chiusura su Facebook e sul sito: "Cari Amici e cari Rockers, siamo alquanto dispiaciuti nel comunicarvi che l’avventura del Blues House si conclude qui", ha scritto oggi mercoledì 1 luglio. Il motivo, come avvenuto anche per gli altri due locali, è legato all'emergenza sanitaria da Coronavirus: "L’emergenza pandemia che ha colpito tutti noi ci ha messo ovviamente in ginocchio. Dal primo giorno di chiusura causa Covid-19 abbiamo cercato una via che potesse condurci fino ad una riapertura, ma non c’è stato modo di fare fronte a tutte le spese. Ci dobbiamo arrendere".

Il locale ha ospitato oltre 5.500 concerti

Si spegne così il caratteristico neon blu del locale: "Inutile dirvi che per noi è stata dura, anzi durissima, arrivare a questa scelta, ma non abbiamo più le risorse per poter resistere così a lungo nella speranza di una ripresa, che al momento, non ha ne una data ne modalità certe". Il Blues house esisteva dal 1992: "Era un capannone industriale, poi ristrutturato, aprì per la prima volta il palco ai ‘live' e le porte al pubblico", si legge sul sito. Dalla sua apertura ha ospitato oltre 5.500 concerti: in passato sono transitati dal palco del Blues house gli Animals, i Creedence Clearwater Revival, i Nine Below Zero, i Ten Years After, Brian Auger, Eric Sardinas, Maurizio Solieri, Sagi Rei, Ricky Protera e ospiti cole Tullio De Piscopo, Gennaro Porcelli, Giuseppe e Gennaro Scarpato, Clara Moroni, Stevie Chocran, Bob Margolin, Antimatter e il chitarrista di Bon Jovi, Phil X. Ultimamente il locale ospitava anche molte cover e tribute band, che contribuivano a portare avanti la musica live e che gli attuali gestori hanno tenuto a ringraziare in modo particolare.

Terzo locale chiuso in pochi giorni: è crisi per la musica live

"Vi auguriamo di continuare a partecipare a tanti concerti e di vivere tante emozioni quanto prima grazie alla musica dal vivo", hanno scritto i gestori del Blues House nel loro messaggio. Ma la chiusura del terzo locale in pochi giorni è ormai più di un campanello d'allarme per il mondo della musica dal vivo a Milano, che già negli anni passati aveva vissuto la chiusura di locali storici, come Le Scimmie. Il post Covid-19 rischia di dare il colpo di grazia a un settore che certamente non vive dei numeri da capogiro dei grandi eventi e concerti, ma che è fondamentale per la sopravvivenza di molti "piccoli" musicisti e spesso funge da trampolino di lancio per gli artisti.

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