Milano, due cappuccini 12 euro: gli scontrini del bar “d’oro” vicino alla stazione colpiscono ancora

Qual è il bar più costoso di Milano? Si potrebbe pensare agli storici caffè, come il Cova, il Camparino, il bar bistrot del Savini. Oppure al più recente ed elegante bar aperto dal maestro pasticcere Iginio Massari in piazza Diaz. Ma difficilmente verrebbe in mente un bar che sorge in piazza Duca D'Aosta, vicino alla stazione Centrale di Milano, accanto al McDonald's. Eppure, basterebbe leggerne il nome per capirlo: la "Miniera d'oro". Nomen omen, direbbero i latini. Solo ai titolari, però, viene da ridere per l'ironia: ai clienti monta invece solo la rabbia per quel nome tremendamente beffardo, specialmente dopo che si vedono recapitare il conto. Per carità, chiariamo subito: è tutto scritto sul menù, forse in maniera non troppo chiara, ma tant'è. Ma è davvero incredibile che un locale così sia il biglietto da visita di Milano per le migliaia di turisti (magari non adesso, nel post Coronavirus) che arrivano in città col treno.
Il locale è ultimo su Tripadvisor, con pessime recensioni
L'emergenza sanitaria c'entra poco con i prezzi praticati dal locale, che sono da sempre molto, troppo elevati. Basti pensare che su Tripadvisor, il famoso sito che ospita le recensioni degli utenti, la "Miniera d'oro" può fregiarsi di due primati davvero poco invidiabili: è all'ultimo posto sia nella categoria "bar a Milano" (717 su 717), sia in quella "ristoranti a Milano", dove addirittura è l'ultimo dei 6.551 ristoranti censiti, con recensioni che sono quasi tutte pessime. Già nel 2015 Fanpage.it aveva parlato delle proteste dei clienti che avevano pagato 4 euro per un cappuccino. Ma oggi i prezzi sono ancora più alti. L'ultimo scontrino a far discutere è stato quello pubblicato da un'utente su Instagram: 23 euro per due cappuccini (o cappucci, come si dice qui a Milano), due brioches e una bottiglia d'acqua. Roba da far impallidire anche il Bistrot di Carlo Cracco, dove però si paga ovviamente la fama dello chef e anche la location, nella Galleria Vittorio Emanuele II. Qui, invece, niente sembra giustificare un cappuccio venduto a 6 euro, più due euro di servizio. Una miniera d'oro, davvero, alle spalle degli ignari e sprovveduti turisti e clienti che non si rendono conto per tempo di dove sono capitati.