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Milano, dopo l’attacco a Charlie Hebdo scatta il pericolo attentati: massima allerta

Dopo la strage di Parigi, è scattato anche a Milano il rischio attentati: il prefetto Francesco Paolo Tronca, su indicazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha ordinato di “intensificare la vigilanza su tutti gli obiettivi ritenuti sensibili”, tra cui le redazioni dei giornali. Commemorazione della strage in Consiglio.
A cura di Federica Gullace
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A poche ore dall’attacco terroristico a Charlie Hebdo, tutta l'Europa si è stretta intorno a Parigi, e nella maggior parte delle città è scattato l’allarme pericolo attentati. A Milano, nella città delle grandi redazioni giornalistiche, dopo le polemiche sulla questione moschee, il prefetto Francesco Paolo Tronca, su indicazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha comunicato a carabinieri, polizia, vigili del fuoco e guardia forestale, di "intensificare la vigilanza su tutti gli obiettivi ritenuti sensibili": tra questi anche le redazioni di giornali come Libero e Il Giornale.

Nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi questo giovedì mattina in prefettura, Tronca ha rassicurato sull'incremento delle misure di sicurezza, soprattutto riguardo agli organi di informazione che hanno sede in città, precisando comunque che si tratta di una vigilanza dinamica, già prevista da principio, ed ora rinforzata, con cioè un numero maggiore di passaggi di pattuglie delle forze dell'ordine in prossimità degli obiettivi ritenuti sensibili. Il prefetto ha poi aggiunto che la vigilanza sarà massima anche negli aeroporti e stazioni, così come già previsto dai piani generali di sicurezza della città, in vista dell'Expo: "Non ci sono elementi o segnali di particolare attenzione, dopo i fatti di Parigi, per la sicurezza di Milano. Ma stiamo attenti e con la guardia alta per possibili atti emulativi".

La commemorazione in Consiglio

Nel corso del Consiglio comunale di giovedì pomeriggio, l'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime della "strage orrenda di Parigi, che per noi sarà come piazza Fontana, attacco ai valori più profondi della nostra cultura", come ha detto il presidente Basilio Rizzo. I consiglieri comunali hanno esposto volantini con le vignette di Charlie Hebdo e alzato matite in segno di solidarietà con i giornalisti-disegnatori del giornale satirico oggetto del barbaro attentato. All'esterno di Palazzo Marino, campeggiava, su indicazione del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la bandiera francese accanto a quella del Comune: entrambe resteranno a mezz'asta per i prossimi giorni, in segno di lutto per la strage di Parigi.

Rafforzate al massimo le misure di sicurezza

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha così dato l’allerta per rafforzare al massimo le misure di sicurezza, con effetto immediato, perché "non bisogna abbassare la guardia". Come ha spiegato il questore Luigi Savina, obiettivo primario fra tutti sarà il controllo di luoghi di culto, chiese, sinagoghe, scuole confessionali, consolati, e dei principali mezzi di trasporto pubblico: "In realtà è da quando sono partiti i bombardamenti sull’Isis che aggiorniamo le nostre valutazioni quasi a ogni Comitato, così come la lista di obiettivi sensibili, anche con le indicazioni sul contesto internazionale che arrivano dall’intelligence. Ragioniamo alla luce dei fatti di Parigi e non possiamo non tenere conto che c’erano state minacce e anatemi non più tardi di 15 giorni fa, gesti di qualche cane sciolto. E soprattutto ci sono da tenere presenti i problemi della Francia, che sono diversi dai nostri, lì vivono il fenomeno delle banlieu, una situazione esplosiva in tutta la Francia. Verosimilmente gli attentatori non sono partiti dal Maghreb, puntavano a un’azione simbolica e al massimo effetto mediatico". Secondo il questore, comunque, non bisogna preoccuparsi più di tanto. Nonostante l'allerta sia massima è sbagliato dare falsi allarmismi: "Le ordinanze sugli obiettivi sensibili le ho già firmate. L’allerta è massima ma la valutazione sarà serena", ha difatti concluso Savina.

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