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Milano, dipendenti delle Poste aprivano pacchi e lettere per rubare: scoperti dopo 500 furti

Dalla fine del 2019 avevano commesso più di 500 furti, manomettendo e aprendo pacchi e lettere per rubarne il contenuto. Cinque dipendenti di Poste Italiane in servizio nel centro di meccanizzazione di Milano Roserio sono stati denunciati dai carabinieri per appropriazione indebita, abuso di relazioni d’ufficio, violazione e sottrazione di corrispondenza.
A cura di Simone Gorla
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Cinque dipendenti di Poste Italiane in servizio nel centro di meccanizzazione di Milano Roserio sono stati scoperti dai carabinieri mentre aprivano e manomettevano pacchi e lettere per rubarne il contenuto. Dalle indagini è emerso che i cinque, due uomini e tre donne tutti di nazionalità italiana e residenti nel capoluogo lombardo, dalla fine del 2019 avevano commesso più di 500 furti.

Pacchi e lettere manomessi da dipendenti delle Poste: oltre 500 casi accertati

L'operazione dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Milano Porta Magenta, coordinati dal pubblico ministero Sergio Spadaro, è stato condotta in collaborazione con la struttura di tutela aziendale di Poste Italiane. Grazie anche  all'utilizzo di microcamere nascoste, i militari sono riusciti a ricostruire l’escalation predatoria, che avrebbe portato a più di 500 furti accertati. L'indagine è iniziata alla fine del 2019, dopo la denuncia di furti su missive e pacchi in transito dal centroDall’analisi della frequenza degli episodi, dalla tipologia della corrispondenza manomessa (posta descritta e indescritta internazionale) e con l’installazione di microcamere nascoste, gli investigatori sono riusciti a concentrare l'attenzione su uno specifico settore dello smistamento denominato “corrispondenza 1”.

Gli autori dei furti scoperti con microcamere nascoste

Grazie alle telecamere sono stati individuati i cinque dipendenti autori delle manomissioni ed è stato scoperto il trucco che usavano, una tecnica consolidata nel tempo. Nel corso dello smistamento della corrispondenza i pacchi e le buste venivano "fatto sparire" infilandoli in un marsupio legato in vita sotto il giubbotto di servizio fornito da Poste Italiane. Quindi con tutta calma, nei pressi del proprio armadietto di servizio, i cinque ne verificavano il contenuto. Se si trattava di qualcosa di prezioso, se ne impossessavano.

Cinque denunciati

De perquisizioni al casa degli indagati hanno permesso di scoprire un gran numero di buste rubate. Tutti e cinque i dipendenti sono stati denunciati per il reato di appropriazione indebita con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di relazioni d’ufficio, ma anche per violazione e sottrazione di corrispondenza. La corrispondenza sottratta è stata sequestrata nell’ambito del procedimento penale, quindi sarà fatta arrivare ai legittimi destinatari.

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