Milano, commerciante morto dopo una caduta in casa ad Affori: è omicidio
Non un incidente, ma un omicidio. La morte di Maurizio Pozzi, 69enne commerciante di Affori, a nord di Milano, si tinge di mistero. L'autopsia eseguita sul cadavere dell'uomo, che era stato trovato in fin di vita dalla moglie nella loro abitazione di via Carli lo scorso venerdì, ha rivelato che Pozzi è stato colpito più volte alla testa con un oggetto che non è però stato ritrovato. Otto colpi, tre dei quali gli hanno sfondato il cranio. Incompatibili dunque con la prima ipotesi, quella di una caduta causata da un malore improvviso.
Maurizio Pozzi è stato assassinato: giallo sul movente
Per ricostruire bene la storia di questo che ormai, secondo gli inquirenti, è un delitto dal movente ancora sconosciuto, bisogna fare un passo indietro: precisamente alle 19 circa di venerdì 5 febbraio. L'ora in cui la moglie di Pozzi è tornata a casa dopo aver chiuso un negozio in via Zanoli gestito assieme col marito e la figlia. Maurizio Pozzi, come d'abitudine, era rientrato a casa qualche minuto prima della moglie, lasciando la consorte a occuparsi della chiusura. Come riferito da un testimone che ha preso l'ascensore insieme alla vittima, l'uomo era da solo. Quando la moglie ha aperto la porta di casa ha trovato l'abitazione in ordine. Il marito però era per terra, privo di coscienza. Trasportato d'urgenza in ospedale, era stato operato alla testa, ma purtroppo l'intervento si era rivelato inutile: Pozzi è morto qualche ora dopo. I segni dell'operazione e dei punti di sutura non avevano permesso inizialmente di rendersi conto dei colpi in testa, emersi solo in sede d'autopsia: da qui la svolta, che fa diventare quella che sembrava una tragedia un vero e proprio giallo. Reso più ingarbugliato da un movente che, per ora, non si riesce a comprendere.