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Milano, cinque arresti per due omicidi di ‘ndrangheta avvenuti 11 anni fa

I carabinieri del Ros hanno eseguito questa mattina cinque provvedimenti di misura cautelare in carcere emessi dai giudici per le indagini preliminari di Milano e Catanzaro: destinatari gli esecutori e i mandanti di due omicidi aggravati da finalità mafiose, avvenuti più di 11 anni fa a San Giorgio su Legnano, in provincia di Milano e a Cirò Marina, in provincia di Crotone.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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A più di 10 anni di distanza da quell'omicidio i carabinieri del Ros, il Raggruppamento operativo speciale, hanno arrestato questa mattina Silvio Farao, Cataldo Marincola, Vincenzo Rispoli, Giuseppe Spagnolo, Vincenzo Farao. Sarebbero tutti coinvolti nell'omicidio di Cataldo Aloisio, 34enne ucciso con un colpo alla nuca il 27 settembre del 2008 a San Giorgio su Legnano, in provincia di Milano. Secondo quanto emerso dall'inchiesta coordinata dalle procure di Milano e Catanzaro, Aloisio sarebbe stato ucciso per paura di una ritorsione: i cinque infatti poco più di un anno prima avrebbero ucciso anche lo zio del 34enne, il 50enne Vincenzo Pirillo, trucidato a colpi d'arma da fuoco il 6 agosto del 2007 in un ristorante di Cirò Marina, in provincia di Crotone. E per questo avrebbero deciso "per mantenere gli equilibri all'interno dell'organizzazione" di uccidere Aloisio, secondo loro pronto a far nascere una guerra intestina.

Le accuse per i cinque arrestati sono di omicidio aggravato dalle finalità mafiose. Quello di Pirillo infatti sarebbe stato un assassinio maturato a seguito di uno sgarro ricevuto: Pirillo, che per un periodo era stato a capo della cosca a Cirò, aveva, secondo i capi, mal gestito le casse della ‘ndrina, mettendo i propri interessi davanti al mantenimento delle famiglie dei detenuti. E per questo era stata decisa la massima punizione. A ordinare il suo omicidio, e poi quello del nipote, sarebbero state due persone, considerate ai vertici del clan, Silvio Farao e Cataldo Marincola. Un clan che era strettamente collegato alla locale al Nord, nello specifico a Legnano, gestita proprio da Aloisio: Pirillo sarebbe stato ucciso per mano di Giuseppe Spagnolo, mentre gli esecutori del delitto di Aloisio sarebbero stati Vincenzo Farao e Vincenzo Rispoli.

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