Milano, chiude il “Clan 1899”, raduno della curva sud milanista: era base per pianificare lo spaccio
Il "Clan 1899" chiude definitivamente i battenti. Lo storico locale di ritrovo degli ultras del Milan di Sesto San Giovanni (Milano) è stato messo in liquidazione dal Tribunale di Milano poiché considerato una "base operativa per riunioni" sullo spaccio di droga. La Sezione misure di prevenzione, presieduta da Fabio Roia, aveva già disposto un sequestro durante la scorsa estate di un milione di euro al capo ultrà Luca Lucci. Tra quanto sequestrato, risultava esserci anche il "ramo aziendale relativo all'attività di somministrazione di alimenti e bevande" del locale.
Il Milan si sfila: Non siamo interessati a rilevare l'attività
Il punto di ritrovo della parte più calda del tifo rossonero non era aperto al pubblico, bensì utilizzato – ufficialmente – solo per la riunione del giovedì sera della tifoseria. Ora, non aprirà le porte nemmeno più per quei tifosi che con passione organizzavano coreografie e cori per sostenere il Milan tra le mura di casa. La società di Elliot è stata contattata, in questa fase, per capire se ci fossero i margini affinché lei stessa rilevasse l'attività per avviare un nuovo progetto e riattivare il punto di ritrovo dei tifosi. Ma la risposta è stata negativa.
Chi è Luca Lucci, il capo ultrà che ha fatto la foto con Salvini
A soli 38 anni è il capo ultrà della curva sud del Milan, ma Luca Lucci è già considerato "un soggetto pericoloso", come certificato dal Tribunale. Ufficialmente, la direzione del "Clan 1899" era affidata alla moglie ma nei fatti era proprio Lucci il padrone di casa, che amministrava tutto quanto accadeva dentro gli spazi del locale. Vicino alla malavita albanese, marocchina e alle cosche calabresi, è da diverso tempo nel mirino nei fascicoli dei pubblici ministeri. Nel 2009 fu condannato a quattro anni di carcere per aver fatto perdere un occhio a un tifoso dell'Inter durante una rissa. Il 16 dicembre 2018, l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini venne ritratto mentre salutava Lucci in una festa per i tifosi del Milan. In quell'occasione, ai cronisti che gli chiedevano dell'opportunità di incontrare anche personaggi poco raccomandabili, il capo politico della Lega rispose: "Ci sono tante persone perbene, pacifiche e tranquille. Io sono un indagato in mezzo agli indagati".