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Milano, chiesto l’ergastolo per il carceriere del campo profughi di Bani Walid, in Libia

Il pubblico ministero di Milano Marcello Tatangelo ha chiesto l’ergastolo per il 22enne somalo Osman Matammud. Il ragazzo è accusato di aver torturato, violentato e ucciso decine di migranti transitati dal campo di raccolta profughi di Bani Walid, in Libia, una struttura irregolare non riconosciuta dal governo. Matammud era stato arrestato a gennaio, quando era stato riconosciuto da alcune delle sue presunte vittime.
A cura di Francesco Loiacono
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Il pubblico ministero di Milano Marcello Tatangelo ha chiesto l'ergastolo per il 22enne somalo Osman Matammud. Il ragazzo è accusato di aver torturato, violentato e ucciso decine di migranti transitati dal campo di raccolta profughi di Bani Walid, in Libia. Si tratta di una delle strutture irregolari (il governo libico non ne riconosce l'esistenza) in cui i profughi africani in fuga da guerre e miseria vengono segregati, in condizioni disumane, rimanendo prigionieri in attesa di potersi imbarcare verso l'Europa. All'interno di queste strutture vengono compiute violenze disumane, come raccontato da un reportage di Sandro Ruotolo per Fanpage.it.

Matammud era stato arrestato a gennaio vicino alla stazione Centrale

Matammud, secondo l'accusa, sarebbe stato proprio uno dei carcerieri del campo di Bani Walid. Il ragazzo era stato arrestato a gennaio dopo essere stato riconosciuto da altri migranti nei pressi dell'hub che si trova in via Sammartini, vicino alla stazione Centrale di Milano. Le vittime dei soprusi si erano trovate di fronte il loro aguzzino, arrivato anche lui nel nostro Paese su uno dei tanti barconi salpati dalle coste libiche. Ne era nata una rissa sedata dall'intervento della polizia locale, che dopo i racconti di alcuni presenti aveva arrestato il 22enne.

Il processo in corso a Milano e arrivato alle sue fasi finali ha ricostruito, attraverso i racconti di 17 presunte vittime (una decina sono state ascoltate in sede di incidente probatorio, mentre le altre in aula) le violenze e le torture a cui Matammud avrebbe sottoposto alcuni degli "ospiti" del campo. Il ragazzo è stato accusato nello specifico di quattro omicidi, decine di violenze sessuali e del sequestro di persona a scopo di estorsione di centinaia di migranti, tutti di nazionalità somala.

Il 22enne sostiene di essere lui stesso una vittima

Proprio la comune origine del presunto carceriere e delle sue vittime è stata la leva su cui ha giocato la difesa del 22enne. Il ragazzo avrebbe infatti detto di essere vittima di una sorta di vendetta da parte di tribù rivali somale. Il 22enne in aula ha sostenuto di essere stato lui stesso una vittima delle violenze avvenute nel campo di Bani Walid:  durante un'udienza, come riporta la giornalista Marinella Rossi, ha anche mostrato i segni delle cicatrici.

Il pm: Matammud è un sadico che si diverte a torturare e uccidere

Secondo il pm Tatangelo, però, non ci sarebbero dubbi sulla credibilità dei racconti delle presunte vittime: "Avrebbero dovuto organizzarsi in pochissimo tempo per calunniare Matammud, in quanto l'incontro con il loro aguzzino a Milano è stato puramente casuale". Per il magistrato Matammud "è un sadico, uno che si diverte a torturare e a uccidere". La pena chiesta è l'ergastolo senza attenuanti generiche perché "la giovane età e l'incensuratezza vanno comparate con la straordinaria gravità ed efferatezza dei crimini commessi". Il pm ha paragonato poi il campo di Bani Walib a un lager nazista.

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