Milano, braccia tese alla commemorazione degli squadristi fascisti al cimitero Monumentale

Braccia tese per il saluto romano. Si sono viste al cimitero Monumentale di Milano, dove nella giornata odierna alcuni camerati della Fiamma tricolore si sono ritrovati per commemorare tredici squadristi fascisti sepolti nel sacrario dei cosiddetti "martiri fascisti", eretto in loro memoria nel 1925 per volere di Benito Mussolini. Proprio Mussolini è stato citato più volte da coloro che hanno partecipato alla manifestazione: una quarantina di nostalgici e reduci del fascismo, per lo più persone anziane, che hanno reso omaggio a persone che si sono rese protagoniste in vita di assalti e spedizioni punitive verso i nemici del regime fascista. A presenziare alla cerimonia anche il segretario della Fiamma tricolore, Attilio Carelli, che si era anche candidato alle scorse elezioni politiche, senza venire eletto. La cerimonia è avvenuta sotto gli occhi di numerose forze di polizia e carabinieri, che hanno blindato la zona del Monumentale dove sorge il sacrario. Le telecamere di Fanpage.it hanno documentato anche qualche braccio alzato nel tipico saluto romano, che rievoca un periodo buio della storia del nostro Paese.
Anpi: Commemorazione provocatoria in contrasto con la Costituzione
Proprio a Milano, il 23 marzo del 1919, Benito Mussolini fondava i Fasci da combattimento con un discorso in piazza San Sepolcro. Questa circostanza negli scorsi giorni aveva provocato le proteste dell'Anpi e dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre: "A 73 anni dalla Liberazione dal nazifascismo e a ottant'anni dall'emanazione delle famigerate leggi antisemite del 1938, riteniamo inammissibile che nel nostro Paese e nella nostra città che vide nascere ma anche morire il fascismo si possa consentire lo svolgimento di una manifestazione di aperta apologia del fascismo", aveva detto Roberto Cenati, presidente dell'Associazione nazionale partigiani. Per Cenati quella che si è tenuta oggi al Monumentale è stata una "commemorazione provocatoria, in aperto contrasto con i principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale".