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Milano, boom di sigarette di contrabbando

E’ il capoluogo lombardo, subito dopo Napoli, la città italiana con il mercato di sigarette di contrabbando più redditizio.
A cura di Valerio Papadia
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Si stima che il mercato nero delle sigarette, comunemente indicato come contrabbando, sottragga alle casse dell'Erario quasi un miliardo di euro annualmente. Sarebbe Milano, subito dopo Napoli, la piazza dove il contrabbando delle sigarette è più florido. Le aree in cui il traffico è maggiore sono quelle legate alla movida meneghina, come la zona dei Navigli o quella delle Colonne di San Lorenzo. I venditori sono perlopiù ragazzi bengalesi o pakistani che smerciano le "bionde" insieme a rose, fazzoletti e accendini, ma questi non sono che l'ultimo anello di una catena ben più vasta e che ha inizio ben più lontano.

Negli ultimi mesi il contrabbando di sigarette è aumentato notevolmente, non solo nel capoluogo lombardo, ma in tutto la Nazione. Le sigarette vengono introdotte in Italia illegalmente dai Paesi dell'Est. Sarebbe proprio da questi, cittadini ucraini o rumeni, che i rivenditori acquisterebbero le sigarette, ad un prezzo che si attesta intorno ai quindici o venti euro per ogni stecca. Per farsi un'idea dei ricavi di questi soggetti, in Ucraina ad esempio un singolo pacchetto di sigarette costa all'incirca 58 centesimi di euro. Sono circa 75 milioni i pacchetti di contrabbando in giro nel nostro Paese, con packaging e composizione del tabacco totalmente identici ai prodotti nostrani. La differenza si può riscontrare solo nelle scritte in cirillico sui pacchetti, sul marchio del Monopolio di Stato differente dal nostro e, ovviamente nel prezzo. Il guadagno stimato per i trafficanti si attesterebbe intorno ai trecento milioni di euro annui.

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