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Milano, blitz di Greenpeace alla sede di Intesa Sanpaolo: “Basta soldi al carbone”

Blitz degli ambientalisti di Greenpeace nella sede di Intesa Sanpaolo a Milano, in via Verdi. Alcuni attivisti hanno esposto uno striscione sulla facciata del palazzo: “Basta soldi al carbone, l’Australia brucia”. Nel mirino degli ambientalisti i finanziamenti che il gruppo bancario continua a elargire alle fonti fossili. In via Verdi sono poi intervenuti i vigili del fuoco.
A cura di Redazione Milano
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Spettacolare blitz degli attivisti di Greenpeace presso la sede di Banca Intesa Sanpaolo a Milano, in via Verdi. Questa mattina, 18 febbraio, alcuni attivisti dell'associazione ambientalista hanno appeso un grosso striscione sulla facciata del palazzo in via Verdi, mentre altri manifestavano davanti all'ingresso indossando delle maschere da koala e tenendo in mano altri cartelloni con vari slogan. Quello sullo striscione principale recitava: "Basta soldi al carbone, l'Australia brucia". Sugli altri cartelloni tenuti in mano dai manifestanti si poteva invece leggere: "I cambiamenti climatici bruciano l'Australia" e "Adani e San Paolo: una sporca intesa".

Nel mirino degli attivisti i prestiti alla multinazionale indiana Adani

I manifestanti hanno protestato contro "i finanziamenti che il gruppo finanziario italiano continua ad elargire alle fonti fossili", in particolare alla multinazionale indiana Adani che, tramite il progetto Carmichael, intende realizzare la più grande miniera di carbone a cielo aperto australiana: "Adani vorrebbe estrarre 60 milioni di tonnellate di carbone all’anno per sessant’anni: una volta bruciato, questo carbone provocherebbe il rilascio nell’atmosfera di 4,6 miliardi di tonnellate di CO2. Oltre agli impatti sul clima – si legge in una nota di Greenpeace – la miniera minaccia inoltre di danneggiare ulteriormente la Grande Barriera Corallina, a causa dei lavori di espansione delle infrastrutture portuali necessari a consentire l’aumento dei volumi di commercio". Il blitz odierno di Greenpeace è arrivato proprio nel giorno in cui il gruppo bancario torinese ha lanciato un'offerta per acquisire un altro istituto di credito, Ubi banca. Pochi minuti dopo il blitz, in via Verdi sono intervenuti i vigili del fuoco per la rimozione dello striscione.

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