Milano, arrestato poliziotto della questura: chiedeva ottomila euro per un permesso di soggiorno

Un poliziotto in servizio all'Ufficio immigrazione della questura di Milano è stato arrestato dai colleghi della squadra mobile. L'ordinanza di custodia cautelare riguarda anche sua moglie, una cittadina cinese, e un connazionale della donna, al momento irreperibili. La nazionalità dei due è rilevante ai fini dell'inchiesta in quanto i tre sono accusati di aver rilasciato permessi di soggiorno ad altri cittadini cinesi falsificando alcuni documenti, il tutto dietro il pagamento di somme di denaro comprese tra i cinquemila e gli ottomila euro. Le accuse per i tre sono di corruzione e falso. I reati sarebbero stati commessi in un arco temporale ancora indefinito: una trentina sarebbero i casi di corruzione accertati, l'ultimo risale al 2018.
Come funzionava il meccanismo corruttivo
Il poliziotto arrestato è un assistente capo di 50 anni, da dieci anni in servizio all'Ufficio immigrazione di via Fatebenefratelli. Proprio grazie alla sua conoscenza del settore e dell'ambiente l'uomo riusciva a falsificare alcuni documenti, come quelli sulla conoscenza della lingua italiana e sul reddito, in maniera da poter poi rilasciare permessi di soggiorno a chi in realtà non ne avrebbe avuto diritto. Per i suoi "servizi", a seconda del lavoro da fare, si faceva pagare una somma compresa tra cinquemila e ottomila euro. A fare da tramite tra il poliziotto e i cittadini cinesi che volevano ottenere i documenti sarebbero stati la moglie dell'agente e il connazionale attualmente ricercati dalla squadra mobile.
Al poliziotto infedele sequestrate due villette
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero milanese Gianluca Prisco, erano partite a novembre dello scorso anno dalla denuncia di una cittadina cinese che aveva rilevato alla polizia come nella comunità cinese a Milano pagare per ottenere i documenti fosse una pratica piuttosto diffusa. Gli accertamenti avrebbero portato finora all'individuazione di 18 persone che hanno pagato per ottenere i permessi di soggiorno: per tutti loro, residenti in diverse città in tutta Italia, è scattato l'obbligo di firma. Al poliziotto dell'Immigrazione arrestato sono state sequestrate due villette a Milano: una in zona Famagosta e l'altra in zona De Angeli.