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Milano, apre la Fondazione Prada: ecco la nuova sede di 19mila metri quadri (FOTO)

Dopo il palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina di Venezia, la fondazione Prada ha scelto Milano per aprire la sua nuova sede. Grazie al progetto dello studio di architettura Oma, la nota maison vedrà sorgere l’edificio in una ex distilleria, risalente agli anni dieci del Novecento.
A cura di Federica Gullace
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La Fondazione Prada ha scelto Milano come città per aprire la sua nuova sede, che verrà inaugurata il prossimo 9 maggio. Uno spazio di 19mila metri quadrati, dei quali 11mila da destinare ad attività espositive, che affiancherà la già nota sede di Venezia, ospitata nel palazzo settecentesco di Ca' Corner della Regina. I due edifici verranno così uniti idealmente da due mostre di arte antica, a cura di Salvatore Settis in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto. Come annunciato dalla stessa maison, sarà una sede innovativa, progettata dallo studio di architettura Oma, guidato da Rem Koolhaas, che vedrà una struttura architettonica di edifici preesistenti unita a tre nuove costruzioni, per un risultato singolare. Il progetto, infatti, è il risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni dieci del Novecento, situata in largo Isarco, a sud di Milano. Tra i tanti spazi, anche un’area dedicata alla didattica per i bambini, idea, questa, sviluppata dagli studenti dell'École nationale supérieure d'architecture de Versailles. E non solo: presente perfino un bar in piena atmosfera con i tipici caffè di Milano, ideato dal regista Wes Anderson.

Gli eventi organizzati da Prada per l'occasione

La Fondazione Prada per l’occasione ha così programmato diverse attività: prime fra tutte le installazioni site specific di Robert Gober e Thomas Demand, per seguire con Roman Polanski le idee che da sempre hanno ispirato i suoi film, racchiuse in un progetto che si tradurrà in un documentario e in una rassegna cinematografica. Infine, le due mostre già citate, curate da Settis: il ‘Serial Classic' a Milano e il ‘Portable Classic' a Venezia, che analizzeranno rispettivamente i temi della serialità e della copia nell'arte classica e della riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo.

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