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Milano, approvato maxi-murales in Darsena per ricordare Dax: è polemica

Il Consiglio di zona 6 di Milano ha approvato la realizzazione di un maxi-murales lungo 40 metri a tema antifascista, che rappresenterà, tra gli altri, il giovane militante dei centri sociali Dax ucciso da neofascisti nel marzo 2003. La decisione ha scatenato le critiche dell’opposizione e di alcuni cittadini, che hanno lanciato una petizione.
A cura di Francesco Loiacono
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Un graffito per Dax sul ponte sul Naviglio pavese (Foto: Giovanni Dall'Orto)
Un graffito per Dax sul ponte sul Naviglio pavese (Foto: Giovanni Dall'Orto)

Un murales lungo 40 metri e alto più di 3 metri. È quello che è stato approvato mercoledì sera al Consiglio di zona 6 di Milano e che sarà realizzato dal prossimo 15 settembre sui muri della rinnovata Darsena. La decisione ha creato più di un malumore. A criticare la scelta, tra i tanti, è stato il consigliere comunale di Forza Italia Giulio Gallera, da tempo impegnato con il comitato civico Milano merita in quella che sembra un'anticipazione della campagna elettorale per le Comunali 2016. Come scritto su Facebook, Gallera ha spiegato che si tratterà di "un murale inneggiante all'antifascismo e alla lotta partigiana che si aggiungerà ai tanti comparsi in città dal 2011 ad oggi", e che ricorderà anche la figura di Davide Cesare, noto come Dax, giovane del centro sociale milanese Officina di resistenza sociale (Orso) ucciso in un'aggressione di stampo neofascista nel marzo del 2003 a Milano.

Murales in ricordo del giovane sono sparsi in più parti della città – vicino all'ex centro sociale Zam sgomberato l'anno scorso, sul Naviglio Pavese – e sono stati anche in passato fonte di polemiche che hanno portato alla loro cancellazione e in alcuni casi al loro rifacimento. Proprio uno dei murales più famosi su Dax, quello che sorgeva sui muri della "vecchia" Darsena, era stato cancellato nel dicembre 2014 per consentire i lavori di rifacimento del "porto di Milano". Già allora, l'amministrazione comunale aveva "promesso" che il graffito sarebbe stato sostituito da uno nuovo. Così sarà: sui muri della Darsena, ripuliti da poco da altri graffiti (e in una zona formalmente esclusa dai 100 muri messi a disposizione recentemente dal Comune per la street art), apparirà il volto di Dax e quelli di due partigiani milanesi, Onorina Pesce e Giovanni Pesce.

Maxi-murales in Darsena per ricordare Dax: è polemica

Gallera precisa: "La nostra città fu Medaglia d'oro della Resistenza e lo sappiamo bene, la storia va ricordata ed è fondamento del futuro. Ma che bisogno c'è di rovinare un'infrastruttura appena realizzata che è costata milioni di euro? Tra l'altro, il Comune di Milano ha recentemente messo a disposizione dei writers 100 muri sparsi in tutta la città". Le sue parole sono state accolte da qualche cittadino, che ha lanciato sul sito Change.org una petizione per fermare la realizzazione di questo così come di ogni altro murales sui muri della Darsena. Ne è nata una polemica, che ricalca quella di qualche tempo fa tra alcuni comitati impegnati a ripulire la città dai graffiti, e cittadini e artisti che invece rivendicano l'importanza della street art come modo per riqualificare zone anonime o degradate della città.

Il caso della Darsena sembra a parte: non si tratta certo di una zona degradata. Il murales di Dax rappresenta più che altro il mantenimento di una promessa fatta dall'amministrazione ai centri sociali, anche se dall'opposizione leggono la promessa più come un ricatto e c'è chi preannuncia battaglia: "Sarà mia premura cancellare questa vergogna – ha detto il consigliere di zona 6 di Fratelli d'Italia Massimo Girtanner -. Capisco il ricatto dei centri sociali al Comune, ma Fratelli d'Italia, a costo di andare di notte con i rulli, lo cancellerà".

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