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Milano, ancora proteste da parte degli ambulanti: “Fateci lavorare, abbiamo famiglie da sfamare”

Dopo aver protestato qualche giorno fa sotto Palazzo Lombardia, gli ambulanti si sono riuniti quest’oggi, lunedì 18 maggio, davanti a Palazzo Marino per contestare la decisione del Comune di tenere aperti solamente 26 mercati scoperti settimanali su 94. “Abbiamo famiglie da sfamare”, hanno urlato i manifestanti che chiedono un confronto con il sindaco Sala e l’assessore al Commercio Tajani.
A cura di Filippo M. Capra
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Le proteste degli ambulanti davanti a Palazzo Marino
Le proteste degli ambulanti davanti a Palazzo Marino
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Nuove proteste da parte degli ambulanti delle sigle Ana (Associazione Nazionale Ambulanti), Csa (Comitato Spontaneo Ambulanti), Unica e Euroimprese Più che si sono ritrovati in piazza della Scala a Milano per opporsi alla decisione di Palazzo Marino di continuare a tenere aperti solo 26 dei 94 mercati scoperti settimanali della città. Inoltre, a tali mercati, è consentita la sola vendita di generi alimentari, altra questione oggetto di proteste.

Gli ambulanti: Abbiamo famiglie da sfamare

Sotto gli slogan come "Niente mercato, niente lavoro" e "Abbiamo famiglie da sfamare", gli ambulanti lamentano anche un trattamento a loro dire diverso e più stringente "di chi lavora al chiuso". Nemmeno la figura di Giacomo Errico, presidente degli ambulanti di Fiva-Confcommercio, ha aiutato gli ambulanti a trovare una serenità e, anzi, lo stesso Errico è preso di mira dai manifestanti. La manifestazione, pacifica, ha visto una grande partecipazione di persone tutte indossanti regolarmente la mascherina anche se visto il numero dei presenti è difficile mantenere le distanze di sicurezza adeguate. Agli ambulanti, si sono aggiunti anche il consigliere regionale della Lega Gianmarco Senna e il consigliere comunale Alessandro De Chirico di Forza Italia per manifestare il proprio supporto alla causa.

Gli organizzatori: Vogliamo incontrare il sindaco Sala

Circa un'ora fa, verso mezzogiorno, una delegazione degli ambulanti ha lasciato Palazzo Marino in seguito ad un summit con il direttore dell'area commercio: "Ci hanno fatto sapere che stanno cercando di trovare il modo per aprire il più velocemente possibile, stanno studiando come fare. Ma al momento non c’è una data né niente di nuovo rispetto ai giorni scorsi”, ha detto uno degli organizzatori della manifestazione che ha preso parte all'incontro. Gli organizzatori della protesta hanno infine lamentato un diverso trattamento rispetto ad altri colleghi residenti in città ben più piccole di Milano: "Siamo nella città più grande della Lombardia e non ha ancora aperto i mercati scoperti, mentre comuni più piccoli come Trezzo d’Adda, hanno riaperto già stamattina". Per questo motivo, tra i presenti, si è alzato il grido: "Vogliamo incontrare il sindaco e l'assessore al Commercio Tajani".

Sala: Il Comune non può prendersi carico del conteggio degli ingressi

Stamattina, nel suo consueto video messaggio, il sindaco di Milano Beppe Sala ha affrontato la questione relativa all'apertura dei restanti mercati scoperti settimanali, spiegando che il provvedimento della Regione conferma la delimitazione delle aree e contingentamento dell'ingresso, ma attribuisce a i comuni il compito di regolamentare il funzionamento dei mercati. Su questo, Sala ha spiegato che  "l'ordinanza regionale consente la vendita anche alle bancarelle non alimentari ma prescrive che ai clienti devono essere forniti guanti monouso". Nel capoluogo di regione, "ci sono 94 mercati comunali scoperti settimanali e al momento ne abbiamo aperti 26. Stiamo discutendo con i commercianti perché, per esempio, il Comune può prendersi carico di fare il conteggio degli ingressi". Il primo cittadino milanese lamenta quindi una deresponsabilizzazione della Regione e un sovraccarico di responsabilità ai singoli Comuni.

Gli ambulanti sotto Palazzo Lombardia

Nei giorni scorsi centinaia di ambulanti si sono ritrovati davanti a Palazzo Lombardia per lamentare la la mancanza di misure economiche e sociali a loro protezione, dopo questi mesi di lockdown. "Abbiamo perso il 100%, dove andiamo a mangiare con 600 euro?", ha chiesto uno dei tanti protagonisti della protesta, che pretendono di poter riprendere le attività al più presto. "Vogliamo solo lavorare", hanno urlato. "Il Mc Donald ha aperto, tutte le multinazionali sono aperte, noi come dobbiamo fare per sopravvivere?", ha chiesto un altro ambulante. "Sono senza soldi, ho bloccato il mutuo, ho le bollette da pagare", è stata la denuncia di un venditore.

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