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Milano, allarme terrorismo nella notte di Capodanno: prenotazione sospetta in hotel fa temere un attentato

La notte di Capodanno a Milano è scattato uno degli allarmi più seri per quanto riguarda un possibile attentato terroristico. A far scattare l’allerta una prenotazione sospetta effettuata da tre cittadini marocchini in un hotel di lusso alla periferia del capoluogo, di fronte a una struttura dove il 31 dicembre si è tenuto un party con cinquemila invitati. Sul caso è aperta un’inchiesta.
A cura di Francesco Loiacono
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I milanesi che hanno festeggiato la fine del 2017 non si sono accorti di niente, ma la notte di Capodanno non è stata affatto tranquilla per i carabinieri dell'antiterrorismo. Nel capoluogo lombardo è andato in scena uno degli allarmi più seri per quanto riguarda un possibile attentato terroristico nel nostro Paese, che ha creato notevole allarme nei reparti speciali ma al tempo stesso ha dimostrato l'elevata preparazione e capacità di reazione delle nostre forze dell'ordine. Va detto subito, prima di spiegare quanto accaduto, che sul caso è ancora in corso un'inchiesta: un fascicolo, senza ipotesi di reato né indagati, è stato aperto in procura dal pool dell'antiterrorismo guidato dal pubblico ministero Alberto Nobili.

La prenotazione sospetta nell'hotel

Come anticipato dal "Corriere della sera" e dal "Giorno", tutto è nato da una prenotazione sospetta effettuata in un hotel di lusso alla periferia di Milano, in zona Rho-Fiera, pochi giorni prima di Capodanno. Come confermato dall'Arma anche a Fanpage.it, tre cittadini marocchini si sono presentati di persona alla reception della struttura, chiedendo una camera per tre notti a cavallo dell'ultimo dell'anno. L'addetto alla reception ha però suggerito loro di provare online, in quanto nella disponibilità dell'hotel non erano rimaste camere libere. L'indomani, uno dei tre cittadini marocchini ha effettivamente prenotato online, tramite un popolare sito, tre camere tra cui una suite, saldando subito il totale: circa 800 euro. Da quel momento, però, i tre spariscono nel nulla: non si presentano all'hotel e la loro assenza, considerando anche il prezzo pagato, desta qualche sospetto nell'addetto alla reception, che il pomeriggio del 31 dicembre chiama i carabinieri.

I contatti con un jihadista

A far scattare la massima allerta sono due circostanze: la prima è che, proprio di fronte all'hotel, la notte del 31 dicembre era in programma una maxi festa con quasi cinquemila invitati. La seconda è che, analizzando il profilo di uno dei tre cittadini marocchini autori della prenotazione, emerge un dettaglio inquietante: un contatto con un connazionale arrestato in Francia nel 2016 per aver fatto parte di una cellula jihadista. I carabinieri in borghese entrano dunque in azione, mentre i loro colleghi dei reparti speciali (le squadre Api, Aliquote di pronto intervento, create dopo la strage del Bataclan a Parigi) sono pronte a intervenire. Per fortuna non serve: i controlli dei militari in borghese sugli ospiti dei due hotel – circa duemila persone, tra cui anche alcuni cittadini nordafricani – scongiurano il rischio di un attentato. Ma i controlli sui tre cittadini marocchini, che non si sono presentati in hotel ma sono stati individuati, proseguono.

Il precedente: l'allerta per i furgoni Dhl rubati

Non è la prima volta che Milano si trova al centro di un'allerta terrorismo. Era accaduto a settembre per alcuni furgoni del corriere espresso Dhl che erano stati rubati nel capoluogo e nell'hinterland. Una circostanza che alla fine si è rivelata essere solo un "normale" furto, ma che aveva messo in moto le procedure di segnalazione, dal momento che camion e furgoni sono stati le "armi improprie" utilizzate dai terroristi di matrice islamica per i loro attacchi più recenti. Ben diverso sembra invece quanto avvenuto (o meglio, per fortuna, non avvenuto) la notte di Capodanno: un'allerta di "profilo elevato", confermano da ambienti dell'Arma, da dove trapela anche un certo fastidio per il fatto che la notizia, seppur a distanza di giorni, sia venuta fuori. Un intralcio alle indagini, sicuramente: ma anche una dimostrazione concreta del lavoro spesso oscuro di chi è chiamato a garantire la nostra incolumità.

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