Milano, allarme profughi: sospetti casi di scabbia. Il Comune: “Serve presidio sanitario”
L'emergenza profughi a Milano, oltre che per l'aspetto numerico, diventa anche una questione sanitaria. Secondo l’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, mercoledì mattina ci sono stati infatti "quattro sospetti casi di scabbia rilevati dagli operatori sanitari tra i profughi in attesa di essere trasferiti dalla Stazione Centrale al centro di via Corelli". Le quattro persone sono state immediatamente trasferite all’ospedale Niguarda e al San Paolo per gli accertamenti ed eventuali cure. Ma l'episodio ha naturalmente riportato al centro dell'agenda politica l'argomento profughi. "Chiediamo nuovamente a Regione Lombardia di istituire un presidio permanente nei luoghi dove spontaneamente i profughi arrivano al fine di tutelare la loro salute e quella dei cittadini milanesi. Lo chiediamo da più di un anno", ha detto Majorino.
Aumentati i posti al Cie di via Corelli
Negli scorsi giorni, dopo la notizia degli oltre mille profughi in arrivo in Lombardia, di cui più di un terzo a Milano, il Comune ha varato un nuovo piano di accoglienza aumentando i posti all'ex Cie, il centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, concesso al Comune dal ministero dell'Interno per l’accoglienza temporanea e gestito dalla società Gepsa. Nella struttura sono accolti anche un centinaio di richiedenti asilo, ma l’ipotesi è che alcuni tendoni della Protezione civile siano allestiti nel cortile per alleggerire la pressione sulle strutture cittadine e sui quartieri da Porta Venezia e Quarto Oggiaro.
"In questi ultimi giorni – hanno detto Majorino e l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli – la pressione degli arrivi a Milano è stata altissima, al punto da rendere difficile l’accoglienza di numerose persone". Nelle ultime due settimane sono arrivati a Milano 1.100 profughi, 360 negli ultimi giorni e 57.752 in un anno e mezzo. Il limite di 400 persone accolte per notte, concordato con la prefettura, è già stato superato più volte, e in alcuni casi le strutture hanno dovuto rifiutare di accogliere alcuni profughi. "Chiediamo che a livello nazionale sia fatta una ripartizione dei migranti su tutte le città – hanno ribadito gli assessori – e che il flusso spontaneo sia controllato. Chiediamo inoltre al ministero dell’Interno di mettere a disposizione anche la struttura del Cara ancora chiusa e inutilizzata".
Sardone: "Sinistra in Comune e al governo sempre più inadeguata"
La notizia dei sospetti casi di scabbia non è passata inosservata da parte dell'opposizione a Palazzo Marino. A cavalcarla è stata Silvia Sardone di Forza Italia, sempre più ben vista da Silvio Berlusconi e il cui attivismo sembra invece essere sgradito ad alcuni colonnelli azzurri. "I quattro sospetti casi di scabbia rilevati tra i profughi stamattina (mercoledì 22 aprile, ndr) riportano, in maniera preoccupante, l'attenzione sull'incapacità del Comune e del governo di affrontare in maniera seria la questione dell'emergenza profughi. I rischi per la salute pubblica sono evidenti a tutti e la Stazione Centrale può diventare, di nuovo, una zona pericolosa per pendolari e turisti. Spiace constatare l'assoluta inadeguatezza del Comune che da tempo non riesce a collaborare con il governo sul tema dell'accoglienza e continua a lamentarsi (soprattutto Majorino) senza alcun effetto". La Sardone poi ricorda l'imminenza dell'Expo: "La Stazione Centrale, a pochi giorni da Expo, ricomincia a essere piena di profughi e clandestini nel mezzanino con tutte le ripercussioni negative che possiamo immaginare in termini di salute pubblica, sicurezza e immagine. Cosa intende fare il sindaco di fronte a casi di scabbia e nuovi affollamenti in stazione? E il Governo continuerà a trattare Milano in questo modo?".