Milano: a processo i genitori di Aurora, la bimba morta di fame a 9 mesi
Un processo davanti alla Corte d'Assise con l'accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte della loro figlia di 9 mesi. È quello che dovranno affrontare dal prossimo 6 aprile i genitori di Aurora, la bimba morta in casa tra il 26 e il 27 febbraio dello scorso anno a Milano, nella periferia ovest della città. Il capo di imputazione forse però non rende l'idea di quanto i poliziotti trovarono nell'abitazione di via Filippo Severoli, dove M.F. e O.B.G., padre e madre della bimba, vivevano assieme al nonno paterno della piccola. Aurora fu trovata in condizioni igieniche precarie, con piaghe da decubito sulla schiena e il cranio deformato per essere rimasta per ore nella stessa posizione. La piccola è in pratica morta di fame: il suo cuore ha smesso di battere per "grave disidratazione" e "iponutrizione cronica acuta", se si vuole stare ai termini tecnici dell'autopsia.
I genitori della piccola rischiano fino a 24 anni di carcere
I genitori di Aurora, un 41enne e una 37enne, adesso rischiano fino a 24 anni di carcere se condannati. Il giudice per l'udienza preliminare di Milano Carlo Ottone De Marchi ha accolto la richiesta del pubblico ministero Cristian Barilli, respingendo quelle dei legali difensori che avevano chiesto una perizia psichiatrica in particolare per il padre della bambina, che soffrirebbe di crisi di personalità.
La morte di Aurora aveva scosso un'intera città, alle prese con i preparativi dell'Expo che l'avrebbero portata sotto i riflettori del mondo intero per un semestre. Nell'ombra di una stanza della periferia cittadina si è invece consumata una tragedia che, nonostante il corso della giustizia, lascerà comunque un interrogativo di fondo senza risposta: come sia potuto accadere tutto ciò.