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“Sei mia figlia”: squilibrato tenta di rapire bimba di 9 anni a Milano

Un uomo di 46 anni è stato arrestato mercoledì mattina a Milano per tentato sequestro di persona aggravato. L’uomo ha afferrato una bambina di 9 anni scelta a caso tra la folla e l’ha trascinata via per qualche metro: “Sei mia figlia, andiamo a casa”. È stato inseguito e bloccato dagli agenti della polizia locale.
A cura di Francesco Loiacono
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Un uomo di 46 anni è stato arrestato mercoledì mattina a Milano, in pieno centro, per tentato sequestro di persona aggravato. L'episodio, raccontato dal Corriere della sera, è avvenuto nella centralissima corso Vittorio Emanuele, che unisce il Duomo a San Babila. L'uomo, intorno alle 11 di mattina, ha afferrato una bambina di 9 anni che era in giro per negozi insieme alla zia, al fidanzato della donna e a un suo amico, entrambi agenti di polizia penitenziaria. Il 46enne ha cercato di portare via la bambina, trascinandola per diversi metri e dicendole: "Sei mia figlia, adesso andiamo a casa". Per fortuna della bambina i due agenti di polizia penitenziaria si sono accorti della sua scomparsa e hanno rincorso e bloccato l'uomo, chiedendo poi l'intervento della polizia locale di Milano.

Milano, tenta di rapire una bambina in pieno centro: arrestato

Quando sono arrivati gli agenti l'uomo ha prima finto di consegnare loro i documenti e poi li ha aggrediti con violenza, causando loro ferite giudicate guaribili in 7 giorni. Alla fine il 46enne, R. S., è stato ammanettato. La bambina, spaventata dall'accaduto, è stata invece portata all'ospedale Fatebenefratelli per controlli. Sono iniziate subito le indagini per capire le motivazioni che hanno spinto l'uomo a compiere il gesto. Sembra che il 46enne non conoscesse affatto la bambina, scelta dunque "a caso" in mezzo alla folla. L'uomo, senza una casa, potrebbe essere affetto da qualche disturbo mentale. Il pubblico ministero Antonio D'Alessio ne ha comunque ordinato l'arresto per via dei suoi precedenti per ricettazione e stalking contro l'ex moglie, motivo per cui era stato allontanato dalla famiglia e dai figli. È stata anche considerata la pericolosità del 46enne: se avesse scelto come "bersaglio" un bambino in una strada meno affollata, o se gli amici della zia non fossero stati pronti, l'uomo si sarebbe potuto allontanare pericolosamente insieme alla piccola.

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