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Milano, 45enne nuota nel lago al Parco Nord nonostante il divieto e annega per un malore

Un 45enne mauriziano è morto dopo essersi sentito male mentre nuotava nelle acque del lago al Parco Nord di Milano, dove è in vigore il divieto di balneazione. L’uomo si è tuffato nel bacino domenica sera ed è annegato. Recuperato dai vigili del fuoco, era stato ricoverato in gravissime condizioni.
A cura di Francesco Loiacono
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Il lago al Parco Nord (foto dalla pagina Facebook "Non sei di Niguarda se...")
Il lago al Parco Nord (foto dalla pagina Facebook "Non sei di Niguarda se…")

È costato caro a un 45enne originario delle Mauritius il mancato rispetto di un divieto di balneazione. Domenica sera infatti l'uomo si è tuffato nel nuovo lago realizzato da maggio al Parco Nord di Milano, tra il quartiere Niguarda e Bresso, quando improvvisamente si è sentito male. A dare l'allarme attorno alle 20 alcuni amici, che non hanno più visto il 45enne. L'uomo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco dopo circa un'ora e portato all'ospedale di Niguarda con l'eliambulanza, dove è stato ricoverato in gravissime condizioni: lunedì mattina, purtroppo, è deceduto.

Nuota nel lago al Parco Nord nonostante il divieto e ha un malore

Quello di domenica sera è il primo grave incidente che avviene al nuovo lago del Parco Nord, anche se per molti si tratta di una tragedia annunciata. In tanti, infatti, anche su un gruppo Facebook dedicato ai residenti della zona di Niguarda, denunciano da tempo i pericoli derivanti dalla mancata osservanza di alcune regole che vigono nell'area del lago: il divieto di balneazione, ma anche l'obbligo di tenere gli animali al guinzaglio e il divieto di circolare sul lungolago in bicicletta. Anche il presidente del Consorzio di gestione del lago, Giuseppe anni, denuncia da tempo il clima di anarchia che sembra regnare nella zona. Complice il caldo, in tanti – anche famiglie con bambini – non rispettano i divieti e scelgono di cercare refrigerio nelle acque del lago, con i pericoli conseguenti. Nel bacino di 21mila metri quadrati al momento infatti mancano le attrezzature di salvataggio, per non parlare del fatto che si attendono ancora i risultati delle analisi sulla qualità dell'acqua, proveniente dal canale Villoresi.

Il sogno del Consorzio è quello di dare vita a un secondo Idroscalo, anche più ecologico del primo. Ma fino a quanto non ci sarà l'ok ufficiale l'invito è di attenersi alle regole, onde evitare di incappare in incidenti evitabili come quello di domenica sera.

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