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Migranti, Sala scrive al governo: “Accolti 100mila profughi in 3 anni, serve politica di integrazione”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha scritto una lettera al governo per chiedere un cambio di passo sulle politiche per i migranti: “L’Italia deve uscire dall’idea di essere una piattaforma di prima accoglienza, il governo deve provvedere a una nuova e efficace politica di integrazione”.
A cura di Francesco Loiacono
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La questione migranti, come ha ripetuto spesso il sindaco di Milano Beppe Sala, non è più un'emergenza, ma "una dolorosa, costante problematica da gestire". Queste sono alcune delle parole contenute in una lettera, pubblicata sul quotidiano "La Repubblica", che Sala ha indirizzato al governo. Nella missiva il primo cittadino milanese parla dell'impotenza delle politiche dell'Unione europea di fronte ai tanti migranti che sbarcano sulle coste italiane – "Non riesce a controllare i flussi in partenza e non riesce a gestire qui le persone che arrivano" – e chiede a gran voce un cambiamento anche nelle politiche nazionali. Un cambiamento che deve arrivare presto, anche perché i numeri del fenomeno certificano come il sistema milanese di accoglienza sia ormai al collasso: 103mila arrivi in tre estati a Milano, con oltre 40mila persone arrivate solo dallo scorso maggio.

Sala: "Serve una nuova e efficace politica di integrazione"

"Il governo, soprattutto un governo di sinistra, deve provvedere a una nuova e efficace politica di integrazione", scrive Sala. È quest'ultima la parola chiave: il concetto è che il nostro Paese non deve più essere considerato una piattaforma di arrivo e rapido transito dei migranti. L'accoglienza non basta più: bisogna pensare all'integrazione di chi arriva. Per farlo, è necessario una politica coordinata a livello nazionale: i Comuni non possono essere lasciati soli. Milano ha fatto la sua parte: "Negli ultimi tre anni abbiamo accolto oltre 100.000 profughi scrive Sala – ma è necessario che il governo operi perché tutto questo non continui a pesare come un macigno sulle spalle della città. Abbiamo bisogno di una politica di integrazione seria, pianificata e dotata dei mezzi finanziari adeguati".

Se da un lato gli sforzi devono essere delle istituzioni, dall'altro Sala chiede anche una mano agli stessi profughi: "Si tratta di proporre un nuovo patto a chi arriva: noi faremo tutto quello che serve a darvi una mano, voi mostratevi disponibili da subito ad aiutarci dove serve, mettendovi a disposizione di programmi per conoscere le nostre leggi e la nostra lingua".

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