Micaela, Chiara e Riccardo: chi sono le vittime dell’esplosione di via Brioschi (FOTO)
Tre vite spezzate in una domenica mattina che si preannunciava come tante altre. Ma che per molte famiglie non potrà mai più essere dimenticata. Si chiamavano Micaela Masella, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi le tre vittime della tremenda esplosione avvenuta ieri in una palazzina in via Brioschi, a Milano.
Micaela, 43 anni, era la direttrice delle relazioni esterne ed eventi del Centro studi coreografici del Teatro Carcano di Milano: "Non riusciamo a credere che te ne sei andata, non riusciamo a dimenticare la tua operosa vitalità, il tuo garbo sorridente e silenzioso, la presenza che avevi nella vita del Centro e di tutta la nostra comunità", hanno scritto gli amici e colleghi del teatro su Facebook per ricordarla. Ma Micaela era, soprattutto, la moglie e mamma di altre tre persone ferite gravemente nell'esplosione. Suo marito, Giuseppe Pellicanò, è adesso ricoverato all'ospedale San Paolo con varie ustioni. Ma destano maggiore preoccupazione le due bambine della coppia, di 7 e 11 anni, ricoverate al Centro grandi ustioni dell'ospedale Niguarda. Le piccole, hanno precisato dall'ospedale, non sono comunque in pericolo di vita: la speranza è che possano presto riprendersi, anche se il trauma della perdita della loro madre, purtroppo, potrebbe essere più grande delle ferite riportate.
Non potranno riprendersi, purtroppo, le altre due vittime del tremendo scoppio al civico 65 di via Brioschi: sono Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, entrambi marchigiani di 27 anni. I due, fidanzati, abitavano proprio nell'appartamento al terzo piano dove è avvenuta la fuga di gas che ha provocato l'esplosione. Chiara era una disegnatrice di scarpe: estrosa, vitale, creativa. Riccardo invece frequentava un master alla Bocconi.
Esplosione via Brioschi: 50 famiglie sfollate
Il giorno dopo la tragedia, è tempo di provare a cercare qualche risposta alla immane tragedia che ha sconvolto una città. Lo si deve alle vittime, ma anche alle circa 50 famiglie sfollate a causa degli appartamenti inagibili: tre le palazzine gravemente danneggiate dall'esplosione, ai civici 67-69-71 di via Brioschi e al 4 di via Portoferraio. Diciassette famiglie, per un totale di 56 persone, hanno accettato l'ospitalità del Comune in albergo. Gli altri nuclei familiari sono invece ospitati presso le case di parenti e amici.
L'emergenza continua anche per questa notte: "Anche stanotte e per tutta la settimana continueremo ad ospitare in albergo le famiglie che vivono negli appartamenti di via Brioschi e via Portoferraio al momento giudicati inagibili dai Vigili del Fuoco – hanno dichiarato gli assessori alla Casa Daniela Benelli e alla Sicurezza Marco Granelli -. Successivamente faremo nuove verifiche con gli amministratori dei condomini coinvolti nell’esplosione avvenuta ieri e con le famiglie stesse per dare un’ospitalità a più lungo termine con soluzioni che potrebbero essere residence o appartamenti, per questo nei prossimi giorni faremo uno specifico provvedimento". A dormire in albergo questa notte saranno 16 famiglie. Una decina di famiglie sono potute rientrare nella loro casa già oggi. Da Palazzo Marino segnalano: "Per chi fosse stato colpito dall’esplosione di gas e avesse bisogno di informazioni o assistenza abbiamo istituito il numero di telefono 02.77272267 attivo dalle ore 8 alle ore 18".
La procura indaga per disastro colposo
Su quanto avvenuto ieri mattina indaga la procura: l'ipotesi di reato, a carico di ignoti, è di disastro colposo. Per le indagini, coordinate dal pubblico ministero Elio Ramondini, sarà fondamentale la relazione dei vigili del fuoco. Una cosa, però, è certa: come affermato dal comandante della polizia locale di Milano Antonio Barbato, alla base del disastro non c'è alcuna "volontà di omicidio-suicidio da parte di nessuno dei residenti al terzo piano". Una distrazione fatale oppure un malfunzionamento della cucina dell'appartamento della giovane coppia sono dunque le ipotesi più plausibili. Milano, intanto, si stringe attorno alle persone coinvolte nella tragedia: il sindaco Giuliano Pisapia ha già proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui si terranno i funerali.