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Meningite, dopo l’ultimo caso l’assessore Gallera smentisce: “Nessuna caccia a portatore sano”

Nessun test con tamponi salivari né caccia al portatore sano. L’assessore regionale Giulio Gallera ha smentito la notizia secondo cui sarebbero stati effettuati dei test a Villongo e Sarnico per individuare un portatore sano di meningite dopo l’ultimo caso e successivo decesso avvenuto quest’oggi a Predore, il quarto in un mese nella zona del lago d’Iseo.
A cura di Chiara Ammendola
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Test per diagnosi meningite
Test per diagnosi meningite

"Smentisco categoricamente che siano stati effettuati test con ‘tamponi salivari' negli ambulatori di Villongo e Sarnico. Regione Lombardia non ha avviato ricerche di portatori sani di meningococco nel territorio interessato dai casi. Tale indagine non ha efficacia per contenere l'infezione; unico intervento utile per prevenire i casi è la vaccinazione di cui è in corso la campagna straordinaria".

Quattro casi e due decessi nella zona del lago d'Iseo

Così l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha smentito la notizia sulla "caccia al portatore sano" di meningite nella bergamasca dopo l'ultimo caso di una paziente di 48 anni deceduta quest'oggi a Predore, in provincia di Bergamo. Si tratta del quarto caso di meningite, e del secondo decesso, sulla sponda bergamasca del lago di Iseo e che aveva portato all'ipotesi dunque della presenza di un portatore sano di meningococco C, da identificare tramite prelievi e successivi test su almeno 200 persone. Ipotesi e profilassi esclusa in serata proprio dall'assessore Gallera attraverso una nota ufficiale.

Nessuna paura, due decessi sono una casualità

Sull'argomento è intervenuto anche il professor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell'ospedale Bambin Gesù di Roma e presidente Sip: "Non c'è assolutamente da avere paura. Accade spesso che alcuni casi si verifichino nella stessa area, ma due decessi sono una casualità, non l'indizio di qualcosa di allarmante", ha chiarito a Fanpage.it. "Capisco la preoccupazione, ma alle popolazioni di quella specifica zona del Lago di Iseo dico di rivolgersi ai centri medici indicati e farsi vaccinare perché la vaccinazione, in generale e non solo in questi casi, è uno strumento che riduce la circolazione di virus e batteri", ha spiegato invece il direttore sanitario degli Spedali Civili di Brescia Camillo Rossi, che ha seguito i quattro casi, e due decessi, di meningite nell’ultimo mese.

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