Melegnano, dopo le frasi razziste e la svastica la gente scende in strada: “Facciamoci sentire”
"Non mi aspettavo tanta gente, sono davvero soddisfatto e contento". Rodolfo Bertoli è il sindaco di Melegnano, il Comune alle porte di Milano dove nei giorni scorsi un famiglia che ha adottato un ragazzo senegalese è stata minacciata con insulti e simboli inneggianti al nazismo. Il primo cittadino è soddisfatto perché dopo le offese, dopo gli insulti, dopo le minacce, ha deciso di chiamare a raccolta i cittadini per dire "no" al razzismo. Oggi, a distanza di pochi giorni dalla comparsa di una svastica e messaggi offensivi sulle pareti di quella casa, Melegnano (e non solo) scende in piazza per dire no al razzismo.
Una camminata tra le vie cittadine per far sentire la vicinanza a Bakary Dandio e alla sua famiglia adottiva. Nel corteo cittadini, scout in divisa e i sindaci di una decina di Comuni vicini. Oltre mille persone hanno partecipato al corteo con tamburi, striscioni di solidarietà e fischietti. Presente anche l'Anpi e decine di associazioni schierate contro il razzismo. "La nostra comunità è molto aperta, solidale e integrante – ha commentato il sindaco Bertoli – ci sentiamo offesi da queste scritte. Qui ci sono tanti immigrati residenti, è una presenza imponente ma ben integrata".
La famiglia nel "mirino" è stata oggetto di vari "raid" negli ultimi giorni. L'episodio più recente è quello legato ad una svastica e una scritta in dialetto ("Ammazza al negar", "uccidi il negro") comparse sui muri di casa. Ma non è l'unico caso: alcuni giorni prima i coniugi avevano denunciato di aver ritrovato insulti razzisti e insulti come "Italiani pagate per questi negri di m…" e "Italiani uguale merda".