“Mein Kampf” gratis, il Pd accusa Parisi che replica: “Grave strumentalizzare”
La discutibile iniziativa editoriale de "Il Giornale", che oggi in edicola offre gratis ai suoi lettori una copia del "Mein Kampf" di Hitler, finisce col lambire anche l'ultima settimana di campagna elettorale milanese in vista del ballottaggio del 19 giugno. A muovere precise accuse sul significato "nascosto" di questa iniziativa sono stati alcuni esponenti dem (e anche no) impegnati a sostenere la candidatura di Beppe Sala.
Uno dei più diretti è stato Emanuele Fiano, deputato del Pd: "C'è un disegno obbrobrioso e preciso a Milano e nel resto d'Italia di portare a votare contro i candidati del Pd anche tutto l'estremismo neo nazista e neo fascista che si può raccogliere – scrive su Facebook Fiano -. Per questo oggi il Giornale di Sallusti decide di pubblicare la summa ideologica del nazismo di Adolf Hitler, il Mein Kampf. In qualsiasi altro paese d'Europa questa operazione sarebbe stata considerata un'offesa insanabile alla democrazia antifascista, se non addirittura un reato. A Milano il Giornale, il principale organo di stampa a sostegno della campagna di Stefano Parisi, guarda caso proprio nei giorni del ballottaggio, sceglie di arruolare a sostegno del proprio candidato anche l'estremismo più impresentabile. Faccio appello a tutte le coscienze libere e democratiche del nostro paese e alle comunità ebraiche perchè questa vergognosa operazione non passi sotto silenzio".
Sala: "Una vergogna"
In molti raccolgono l'appello di Fiano e manifestano il proprio sdegno per l'iniziativa. A partire dallo stesso Sala: "Vergogna", scrive il candidato sindaco di centrosinistra: "È un insulto a tutti quelli che hanno sofferto, io sono veramente esterrefatto e disgustato. Il Giornale ha avuto nei miei confronti un atteggiamento totalmente negativo, ma bene averli contro se questi sono i personaggi". Gli fa eco il segretario del Pd Milano Pietro Bussolati: "Alla vigilia dei ballottaggi, l'iniziativa del principale giornale di centrodestra vicino a Forza Italia sembra ammiccare a un certo tipo di elettorato, una scelta che – sono convinto – non gli porterà fortuna".
Mentre da Filippo Del Corno, il più eletto della lista Sinistra x Milano a supporto di Sala, parte una domanda diretta a Parisi: "Candidato Parisi, lei che ha nelle sue liste sostenitori dichiarati del fascismo, cosa ne pensa dell'iniziativa editoriale del Giornale di regalare il libro di Hitler?".
Parisi si dissocia: "Iniziativa che offende migliaia di famiglie milanesi e italiane"
Ma la risposta di Stefano Parisi – che, per la cronaca, lo scorso 25 aprile aveva sfilato con la Brigata ebraica e si è sempre scagliato contro ogni forma di antisemitismo – è arrivata puntuale e secca: "Penso che sia gravissimo che il Pd usi certi argomenti sapendo chi sono io e la mia famiglia – il riferimento è alla moglie di Parisi, di origine ebraica, ndr. Poi Parisi parla dell'iniziativa de "Il Giornale": "Penso sia inutile e inappropriata. Penso che quello che ha fatto il Giornale pubblicando questa cosa offenda le migliaia di famiglie milanesi e italiane che sono state vittime del nazismo". Poi però Parisi precisa: "Nel momento in cui in grandi città europee c'è un rischio di antisemitismo qualsiasi ambiguità da questo punto di vista è grave, ma la vicenda non ha nulla a che fare con la mia campagna elettorale".
Fiano: "Il problema è di una parte della destra che appoggia Parisi"
Una risposta che però non sembra sufficiente per Fiano, che replica: "Il problema per noi non è la sua posizione personale, sulla quale personalmente non ho dubbi, rispetto al fascismo o al nazismo, il problema è che è impresentabile una parte della destra che lo appoggia, e il problema è che oggi Il Giornale ha offeso la storia di questo continente per strizzare l'occhio e sdoganare la peggiore destra italiana".
Il caso Pavesi, Parisi: "Gli abbiamo fatto troppa pubblicità"
Nel corso della campagna elettorale un altro caso aveva toccato la coalizione di Stefano Parisi. Riguarda la candidatura in municipio 8 del consigliere Stefano Pavesi, esponente di Lealtà e azione, associazione di estrema destra. Il candidato neofascista era stato candidato dalla Lega, suscitando la rabbia di Parisi, che si era augurato che non venisse eletto. Così non è stato però, anzi: Pavesi è risultato il più votato tra i consiglieri leghisti. Il manager di Chili aveva liquidato la cosa con una battuta: "Gli abbiamo fatto troppa pubblicità". Poi, però, in merito a una possibile apertura a Casapound aveva ribadito: "Sono contrarissimo a qualsiasi movimento fascista e antisemita". Una curiosità: Casapound al primo turno delle amministrative si è presentata con Noi x Milano di Nicolò Mardegan, candidato sindaco che poco prima del 5 giugno aveva presentato un libro, scritto a quattro mani con Bussolati, assieme a Beppe Sala. Anche allora non erano mancate le polemiche per alcune dichiarazioni – poi precisate – di Sala su un possibile dialogo con Mardegan.