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Medici contro Gallera: “Avete depotenziato la sanità pubblica: ecco la vostra vera colpa”

Il botta e risposta tra la Federazione degli Ordini dei Medici della Lombardia e l’assessore al Welfare Giulio Gallera continua in una seconda lettera, fatta pervenire oggi – giovedì 9 aprile – alla Regione. Dopo le accuse dei medici nei confronti della Lombardia per una cattiva gestione dell’emergenza sanitaria nelle sue prime fasi, ieri Gallera aveva risposto parlando di “atto politico”. Ma i medici spiegano che la comunicazione non è stata interpretata bene dall’assessore Gallera.
A cura di Filippo M. Capra
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Il botta e risposta tra la Federazione degli Ordini dei Medici della Lombardia e l'assessore al Welfare Giulio Gallera continua in una seconda lettera, fatta pervenire oggi – giovedì 9 aprile – alla Regione. Dopo le accuse dei medici nei confronti della Lombardia per una cattiva gestione dell'emergenza sanitaria nelle sue prime fasi, ieri Gallera aveva risposto parlando di "atto politico". Oggi, la controrisposta.

L'accusa: Avete depotenziato la sanità pubblica

Nella lettera, i medici si rivolgono direttamente a Gallera, scrivendo di ritenere "che l’emotività del momento e lo stressante impegno, a cui tutti siamo sottoposti, l’abbia portata a confondere i contenuti di tale comunicazione". Secondo quanto scritto dai medici, la prima lettera, del 6 aprile scorso, non era indirizzata alla sua persona o alla Regione Lombardia, anche se in un passaggio, i medesimi spiegano che "la critica, questa sì, mossa alla Regione è unicamente quella relativa soprattutto al depotenziamento della sanità pubblica e della medicina generale". Tale depotenziamento avrebbe quindi, a detta dei medici, avuto "una incidenza negativa diretta sulle capacità di affrontare l'attuale epidemia". Con ciò, la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici, ribadisce che tale annotazione è "annoverabile tra le valutazioni di nostra specifica competenza".

La richiesta: Accettate la nostra collaborazione che avete sempre rifiutato

Dopodiché, i medici rispondono alla "non richiesta giustificazione" di Gallera, sentitosi attaccato, mentre proponeva quanto deciso in determinate ordinanze citando documenti ufficiali, molti dei quali ritenuti "tardivi" dalla Federazione che, ancora, ribadisce il proprio intento nella formulazione della lettera: "Lo scopo era quello di scrivere nero su bianco le criticità oggettive percepite e che l'elenco di circolari da lei fatto non è in grado di scalfire in alcun modo", poiché tali criticità sono "sotto gli occhi di tutti". La Federazione Regionale degli Ordini dei Medici spiega poi non voler fare una caccia alle responsabilità ma di promuovere "una revisione critica degli errori" per evitare di commetterli nuovamente in futuro, dimostrandosi sempre disponibile alla collaborazione "per la gestione delle seconda fase". Una collaborazione che, a detta dei medici, non è mai stata accettata durante la prima fase, quella ancora in corso, nonostante il loro impegno sia costante tutti i giorni: "Il non essere ascoltati non fa venir meno i nostri doveri anzi ci impone di essere ancor più fermi nello svolgimento delle nostre funzioni; la lettera che le è stata inviata è la diretta conseguenza di questo dovere mentre il rifiuto della collaborazione ne è la ragione eziologica". I medici si congedano quindi invitando Gallera a "instaurare una leale e fattiva collaborazione istituzionale nell'interesse dei cittadini".

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