Maxi-operazione contro la ‘ndrangheta tra Emilia e Lombardia, indagato il sindaco di Mantova

Ci sarebbe anche il sindaco di Mantova Nicola Sodano, eletto per il centrodestra, tra gli indagati nell'ambito della maxi-operazione contro la ‘ndrangheta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e Brescia in collaborazione con la Procura di Bologna. Lo scrive il Corriere, precisando che il capo della Procura di Brescia, Tommaso Buonanno, non avrebbe né confermato né smentito la notizia. Il primo cittadino di Mantova sarebbe accusato di favoreggiamento per alcune lottizzazioni, come quella di Lagocastello, che però, secondo il portavoce del sindaco, Alessandro Colombo, l'attuale amministrazione avrebbe ereditato dalle amministrazioni precedenti.
Tra le persone fermate mercoledì mattina c’è infatti anche l’imprenditore Antonio Muto, il costruttore edile che voleva realizzare 200 villette e un albergo sulla sponda del Lago Inferiore di Mantova. Il progetto, nato nel 2005 all’epoca della giunta Burchiellaro, era stato avversato dal successore Fiorenza Brioni e fermato dal Consiglio di Stato nell’estate del 2012.
Più di 160 arresti
Le indagini della Dda riguardano le infiltrazioni della criminalità organizzata in Emilia e Lombardia. Mercoledì mattina sono stati portati a termine 46 arresti in Lombardia, almeno 7 nel Mantovano (in città e nell’hinterland) e in provincia di Cremona, mentre il centro dell'operazione è stata l'Emilia Romagna, dove sono state arrestate 117 persone. Sequestri e perquisizioni sono tuttora in corso. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione di armi.