37 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Massimo Bossetti tra i fedeli che hanno accolto l’urna di papa Giovanni XXIII

Massimo Bossetti era tra i circa duecento detenuti che hanno accolto l’urna con la salma di papa Giovanni XXIII nel cortile del carcere bergamasco di via Gleno. Bossetti sta scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate di Sopra, Bergamo, scomparsa il 26 novembre 2010.
A cura di Enrico Tata
37 CONDIVISIONI
Immagine

C'era anche lui, Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, tra i circa duecento detenuti che hanno accolto l'urna con la salma di papa Giovanni XXIII nel cortile del carcere bergamasco di via Gleno. Il carpentiere di Mapello si è avvicinato alla teca che contiene le spoglie del Santo e ha appoggiato la sua mano sul vetro, poi si è ritirato in preghiera. La teca è rimasta nel cortile per circa un'ora prima di essere trasportata prima nella città alta di Bergamo al seminario voluto e seguito da Giovanni XXIII e poi, in processione, alla cattedrale. "Questo vostro tempo vissuto nella sofferenza non sia un tempo inutile ma, come vorrebbe Papa Giovanni, sia un tempo capace di tirar fuori il meglio di voi. Ricevete la carezza e l'abbraccio di Papa Giovanni, che ha donato speranza a tutta l'umanità. La sua carezza può asciugare anche le lacrime che non si vedono: quelle del cuore", ha detto il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ai detenuti presenti.

Massimo Bossetti, l'"Ignoto 1″ killer di Yara Gambirasio

Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra, Bergamo, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta, casualmente, in un campo. Bossetti è stato incastrato grazie alla prova del dna. Individuato il killer come ‘Ignoto 1' grazie alle tracce biologiche trovate sul corpo di Yara, gli inquirenti riuscirono a risalire alla madre dell'omicida, la signora Ester Arzuffi, e poi al figlio, Massimo Bossetti per l'appunto, che ha sempre negato le sue responsabilità nell'omicidio della ragazzina.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views