Massaggiatrice trovata morta in casa a Milano: “È stata strangolata e uccisa”
I risultati dell'autopsia non lasciano dubbi e confermano quella che era più di un'ipotesi investigativa: la donna di 54 anni che era stata trovata morta in casa lo scorso 28 marzo a Milano è stata uccisa. Probabilmente in uno scatto d'ira: l'assassino l'ha prima colpita con violenza al viso, provocandole un ematoma all'occhio e facendole uscire sangue dal naso, poi dopo qualche altro attimo di violenta colluttazione l'ha strangolata, uccidendola. E infine, con un inutile accanimento, le avrebbe anche premuto con forza un cuscino sulla bocca. A riportare gli esiti dell'autopsia, che spingono i carabinieri della compagnia Monforte alla ricerca dell'omicida, è stata Anna Giorgi sul quotidiano "Il Giorno".
La vittima diceva di fare la massaggiatrice: in realtà si prostituiva
Fin dall'inizio la scena che si era presentata davanti agli occhi dei carabinieri aveva destato qualche sospetto: è vero che in casa, un appartamento in via Esterle, una traversa di via Padova, non c'erano segni di effrazione e furto e che la donna era sul suo letto, vestita. Ma è altresì vero che fin da subito gli investigatori dell'Arma avevano notato dei segni (orecchini strappati dalle orecchie, lividi e delle tracce di sangue) compatibili con una morte violenta e non per cause naturali. È stato però necessario attendere gli esiti dell'autopsia per avere conferma delle iniziali intuizioni e poter procedere con le indagini che si preannunciano molto difficili. La vittima, la cittadina cinese Hong Songmei, in città infatti sembra non conoscesse quasi nessuno: non aveva famigliari né amici. A trovare il corpo era stata la coinquilina, anche lei cinese. Secondo gli investigatori la 54enne faceva ufficialmente la massaggiatrice, ma in realtà esercitava la prostituzione in casa proprio assieme alla connazionale. Eppure, nel palazzo nella traversa di via Padova nessuno aveva mai notato nulla di strano o si era lamentata.
I carabinieri hanno interrogato a lungo la coinquilina, unica persona a conoscenza della vita di Hong Songmei, a parte l'assassino. Quest'ultimo potrebbe essere un cliente oppure un protettore della donna: qualcuno che l'avrebbe uccisa forse al culmine di una violenta lite, di certo secondo gli inquirenti non un "professionista". La svolta nelle indagini potrebbe arrivare dal telefonino "di lavoro" della 54enne, che però non è stato ritrovato, al contrario di quello personale: già analizzato, alla ricerca di eventuali telefonate delle ultime ore che potrebbero aiutare a risolvere il mistero di via Esterle.