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Massacrato in carcere per non farlo testimoniare contro i secondini: in 10 indagati

Dieci secondini in servizio a San Vittore sono accusati di aver pestato un detenuto, per impedirgli di testimoniare in un processo contro dei colleghi di Velletri che l’uomo aveva denunciati. Ora rischiano un processo per lesioni e intralcio alla giustizia.
A cura di Valerio Renzi
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Dieci secondini rischiano di finire a processo con l'accusa di lesioni e intralcio alla giustizia. Gli agenti di polizia penitenziaria sono accusati di aver picchiato e minacciato un detenuto nel carcere milanese di San Vittore. La sua colpa? Aver accusato i secondini del carcere di Velletri, dove si trovava precedentemente recluso, di fare la ‘cresta' sulle forniture alimentari.

Il pestaggio prima del trasferimento

La vicenda è riportata sull'edizione odierna del Corriere della Sera. Il pestaggio sarebbe avvenuto prima del trasferimento a Velletri lo scorso 25 maggio, dove il detenuto era atteso proprio per testimoniare. Un'aggressione motivata dunque dalla difesa dei propri colleghi.

Gli agenti della penitenziaria rigettano ogni accusa

Isamil Ltaief – questo il nome del 50enne di origine tunisina in carcere con l'accusa di tentato omicidio – ha riconosciuto sette agenti su dieci, mentre la sua ricostruzione è stata suffragata da alcuni elementi forniti da una volontaria e dalla perizia medico legale. I secondini hanno finora rigettato ogni accusa, spiegando la denuncia del detenuto con il suo risentimento per alcune note disciplinari.

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