Massacrato in carcere per non farlo testimoniare contro i secondini: in 10 indagati
Dieci secondini rischiano di finire a processo con l'accusa di lesioni e intralcio alla giustizia. Gli agenti di polizia penitenziaria sono accusati di aver picchiato e minacciato un detenuto nel carcere milanese di San Vittore. La sua colpa? Aver accusato i secondini del carcere di Velletri, dove si trovava precedentemente recluso, di fare la ‘cresta' sulle forniture alimentari.
Il pestaggio prima del trasferimento
La vicenda è riportata sull'edizione odierna del Corriere della Sera. Il pestaggio sarebbe avvenuto prima del trasferimento a Velletri lo scorso 25 maggio, dove il detenuto era atteso proprio per testimoniare. Un'aggressione motivata dunque dalla difesa dei propri colleghi.
Gli agenti della penitenziaria rigettano ogni accusa
Isamil Ltaief – questo il nome del 50enne di origine tunisina in carcere con l'accusa di tentato omicidio – ha riconosciuto sette agenti su dieci, mentre la sua ricostruzione è stata suffragata da alcuni elementi forniti da una volontaria e dalla perizia medico legale. I secondini hanno finora rigettato ogni accusa, spiegando la denuncia del detenuto con il suo risentimento per alcune note disciplinari.