Mantovani, iniziati interrogatori di garanzia: “All’inferno da innocente”
È iniziato giovedì, dopo due notti passate nel carcere di San Vittore, l'interrogatorio di garanzia a Mario Mantovani, l'ex vicepresidente di Regione Lombardia – si è autosospeso dall'incarico – arrestato martedì con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbativa d'asta. Mantovani, che attraverso il suo legale Roberto Lassini si è dichiarato innocente, ha passato la prima notte insonne e, sempre tramite il suo avvocato, con il quale è amico da molto tempo, ha fatto sapere di sentirsi come se fosse finito "in un inferno da innocente".
Mantovani preoccupato dalla sua immagine all'esterno
Ai politici che lo hanno incontrato – è arrivato anche il segretario leghista Matteo Salvini, legato più che altro a un altro degli arrestati, Giacomo Di Capua – Mantovani avrebbe confidato tutta la sua amarezza per un'immagine politica ormai compromessa dall'eco dell'arresto, arrivato del tutto inaspettato. La sua preoccupazione principale al momento, secondo quanto scrive il Corriere della sera, sarebbe infatti quella di capire come i giornali e l'opinione pubblica hanno preso la notizia del suo arresto: "Sono stato molto massacrato?", avrebbe chiesto a chi lo è andato a trovare.
Insieme a Mantovani sono finiti in carcere il suo collaboratore Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche della Liguria e della Lombardia, Angelo Bianchi. Mantovani in carcere avrebbe esaminato a lungo le 216 pagine dell'ordinanza che l'hanno portato in carcere per la sua "spiccata attività criminale": ordinanza che è però stata firmata quasi un anno dopo la richiesta del pubblico ministero.