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Mantova, la lista con il fascio littorio prende il 10% alle comunali di Sermide e Felonica

Alle elezioni comunali a Sermide e Felonica (Mantova), si è presentata la lista “Fasci italiani del lavoro”, che ha conquistato il 10% delle preferenze. Il simbolo e il nome della lista (con il fascio littorio dell’epoca del fascismo), in molti si chiedono se fosse ammissibile a norma di legge.
A cura di Va.Re.
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Ha fatto discutere la presentazione e l'ammissione di una lista che, nel nome e nel simbolo, riprende in tutto e per tutto lessico e immagini del ventennio fascista. A Sermide e Felonica, piccolo comune di 4600 abitanti in provincia di Mantova, la lista "Fasci italiani del lavoro", con al centro un fascio littorio, ha raggiunto il 10% dei voti, candidando a sindaco Fiamma Negrini che è risultata eletta in consiglio comunale. Al ballottaggio però andranno Mirco Bortesi, candidato della Lista Civica – Sermide e Felonica, contro Anna Maria Martini, della Lista Civica – La Svolta.

In tutto alla lista nostalgica del ventennio sono andate 334 preferenze, per altrettante crocette su di un simbolo e un nome che in diversi ritengono incostituzionale e inammissibile alle elezioni. Tra i promotori della lista c'è il padre della candidata sindaca, Claudio Negrini: sulla sua pagina Facebook è tutto un fiorire di ‘boia chi molla', slogan del ventennio e foto di Benito Mussolini.

Sul caso di Semide e Felonica (sollevato dal quotidiano "la Repubblica") è intervenuta anche la Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha scritto al ministro dell'Interno Marco Minniti chiedendo di intervenire sulla vicenda. Annunciate diverse interrogazioni parlamentari, mentre un primo provvedimento è già stato preso: sono state revocate dal prefetto le designazioni dei funzionari componenti della settima sottocommissione elettorale circondariale di Mantova, competente per il comune.

Il fondatore della lista, Claudio Negrini, travolto dalle polemiche prova a minimizzare: "Quello non è il fascio littorio ma il fascio della Repubblica sociale; sono 15 anni che presento lo stesso simbolo in tutt'Italia e nessuno ha mai avuto nulla da ridire. Vorrà dire che la prossima volta lo cambierò". Ma le sue dichiarazioni, se possibile, aggiungono ulteriore stupore intorno alla vicenda: com'è stato possibile che nessuno se ne sia accorto in tutti questi anni?

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