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Mantova, dimesso dal pronto soccorso, muore poco dopo nell’androne dell’ospedale: aperta inchiesta

È stata effettuata quest’oggi l’autopsia sul corpo del 68enne Gianfranco Baraldi, ritrovato senza vita nell’androne dell’ospedale di Mantova nella notte tra domenica e lunedì scorsi. L’uomo era stato visitato in pronto soccorso poche ore prima e dimesso con la prescrizione di alcune visite mediche. Per questo la procura di Mantova ha aperto un’inchiesta.
A cura di Chiara Ammendola
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Il Pronto soccorso dell'ospedale Carlo Poma di Mantova
Il Pronto soccorso dell'ospedale Carlo Poma di Mantova

La procura di Mantova ha aperto un fascicolo d'inchiesta in merito alla morte dell'uomo ritrovato senza vita nell'androne dell'ospedale della città, poco ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso. Al momento non ci sono indagati ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli esiti dell'autopsia effettuata questa mattina al Carlo Poma, per chiarire cosa abbia causato il decesso del 68enne.

Gianfranco Baraldi, questo il nome della vittima, era residente in città in via Torelli: domenica 6 ottobre intorno alle 19 è giunto al pronto soccorso dell’ospedale di Mantova a causa di alcuni dolori a gambe, caviglie e addome. Un'ambulanza lo aveva soccorso all'interno del parcheggio del Carlo Poma dove l'uomo era arrivato prendendo un autobus: il personale medico, secondo quanto ricostruito finora, lo ha accompagnato al pronto soccorso in codice verde e con lo stesso codice è entrato in ospedale.

È mezzanotte quando Gianfranco Baraldi, che due anni fa era stato colpito da un infarto, al termine di una visita medica, viene dimesso con una prescrizione che raccomanda una visita specialistica. I disturbi lamentati dall'uomo sembra infatti che fossero presenti da diversi mesi. Passano poche ore, sono le 4.45 quando un uomo si trova dinanzi al cadavere del 68enne in una zona poco distante dal pronto soccorso, ai piedi di una rampa di scale antincendio.

"Conosco bene il medico in questione e posso garantire che si tratta di un professionista serio e preparato – avrebbe detto un dipendente dell'ospedale – sono sicuro che abbia fatto di tutto per indagare sui sintomi del paziente, che peraltro apparivano senza dubbio di natura cronica e non acuta".

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