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Mantova, costringeva la figlia di 10 anni a posare nuda e subire abusi: madre condannata a 14 anni

Una donna è stata condannata a Mantova a 14 anni per concorso morale in abuso sessuale e induzione alla prostituzione. Costringeva la figlia, che all’epoca dei fatti aveva solo 10 anni, a partecipare a incontri con un adulto: la bambina doveva posare nuda per foto e video ed era costretta a subire abusi sessuali dall’uomo, anche lui condannato.
A cura di Redazione Milano
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Il tribunale di Mantova ha condannato a 14 anni di reclusione una donna per concorso morale in abuso sessuale e induzione alla prostituzione. Vittima della donna la figlia, che all'epoca dei fatti aveva solo 10 anni. La madre la portava a incontri con un adulto, costringendola a posare nuda per foto e video e a subire abusi sessuali. Agli incontri partecipava anche la cugina della madre, una prostituta che consumava rapporti sessuali a pagamento con l'uomo. Quest'ultimo, all'epoca dei fatti titolare di un pub di Sustinente, in provincia di Mantova, è stato a sua volta condannato a 12 anni di carcere con l'accusa di abusi sessuali e produzione di materiale pedopornografico.

Gli abusi sono andati avanti per anni

La sentenza di primo grado è stata emessa mercoledì dal collegio dei giudici presieduto dal magistrato Enzo Rosina. Un importante punto per cercare di chiudere un'orribile vicenda di degrado famigliare, riportata dalla testata locale "Gazzetta di Mantova". Gli abusi sarebbero andati avanti dal 2009 al 2011 tra Bologna, Modena e appunto Sustinente. La madre portava con sé la figlioletta in quegli incontri sessuali a pagamento organizzati col titolare del pub, oggi 56enne. Solo anni dopo la ragazzina, spinta dal fidanzatino, aveva trovato la forza di confidarsi, facendo così portare le indagini. A incastrare i protagonisti della vicenda e suffragare il racconto della giovane vittima era stata la grande mole di materiale pedopornografico che era stata trovata dai carabinieri nell'abitazione del 56enne. Per entrambi gli imputati la condanna è stata più pesante di quanto chiesto dal pubblico ministero Carmela Sabatelli: l'uomo dovrà anche pagare una provvisionale 10mila euro, in attesa del risarcimento che verrà determinato in sede civile nei confronti della giovane vittima, che oggi ha 21 anni e vive in una comunità, lontana dalla madre.

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