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Maltempo, grandine su pascoli d’alpeggio a Bergamo: nel Milanese distrutte frutta e verdura

Lombardia flagellata dal maltempo nella giornata di ieri. Particolarmente colpite le campagne, secondo quanto riporta la Coldiretti. Una grandinata si è abbattuta sull’alpeggio Cancervo in Valle Brembana, mentre nel Milanese intere coltivazioni di frutta e verdura sono andate distrutte a causa di grandine e bombe d’acqua.
A cura di Redazione Meteo
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Il maltempo che ieri si è abbattuto su buona parte del Nord Italia ha creato non pochi danni nelle campagne in Lombardia. Particolarmente colpite la Valle Brembana, in provincia di Bergamo, e le coltivazioni di frutta e verdura in provincia di Milano. In Valle Brembana una forte quanto inusuale grandinata ha colpito l'alpeggio Cancervo, come riportato dalla Coldiretti regionale. I chicchi di grandine hanno formato una coltre di ghiaccio che ha reso impossibile pascolare per le mucche, che in questo periodo dell'anno salgono sui prati che si trovano a circa 1600 metri di altezza per brucare l'erba.

Nel Milanese invece molti agricoltori dovranno buttare parte dei raccolti di frutta e verdura, distrutti dalle intense precipitazioni che hanno causato allagamenti e danni (come l'albero caduto in viale Fulvio Testi) anche nel capoluogo di regione. A Cisliano, nella zona dell’Abbiatense, una grandinata ha spazzato la campagna triturando le coltivazioni di pomodori, meloni, angurie e verdura di stagione. A Cusago e Gaggiano sono stati colpiti i campi di cereali, mentre intorno alla frazione Castelletto di Abbiategrasso il maltempo ha devastato le piante di mais in fioritura. Vere e proprie bombe d’acqua hanno allagato le coltivazioni anche in altre zone dell'Ovest Milanese, mentre la grandine ha causato danni anche a nord di Milano, a cavallo del Basso Varesotto.

Coldiretti: Cambiamenti climatici hanno causato 14 miliardi di perdite in agricoltura

"L’incontro dell’aria calda della pianura con quella fredda della catena alpina aumenta la gravità dei fenomeni che si formano rapidi e si abbattono violenti sul territorio, a fasce di diversa intensità", spiega in una nota la Coldiretti, che riconduce gli episodi ai cambiamenti climatici. In Italia la primavera 2020 è stata la nona più bollente dal 1800 secondo Isac Cnr, con una temperatura superiore di 0,84 gradi rispetto alla media. "L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio", conclude Coldiretti Lombardia nella nota.

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