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Malpensa, scarcerato un passeur: “Salva dalla guerra i bambini africani”

Un congolese di 36 anni, arrestato lo scorso 2 gennaio a Malpensa perché in compagnia di un bambino africano di 4 anni che aveva spacciato per suo figlio, è stato rilasciato da un giudice. Il magistrato ha infatti riconosciuto la motivazione umanitaria del gesto del 36enne, che salverebbe dalla guerra i bambini africani portandoli in Europa dai loro genitori.
A cura di Francesco Loiacono
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Era sbarcato all'aeroporto di Malpensa tenendo per mano un bambino di quattro anni. Lo aveva spacciato per suo figlio, ma in realtà era "solo" uno dei bimbi che l'uomo, un congolese di 36 anni, strappa via alle zone dell'Africa devastate dalla guerra per cercare di mettere in salvo in Europa. Ed è proprio per questa nobile motivazione che Alain Makuiza è stato scarcerato dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, che ha convalidato l'arresto avvenuto nel pomeriggio del 2 gennaio ma non ha ritenuto che il congolese dovesse finire in carcere. Adesso l'uomo resta indagato per aver tentato di portare clandestinamente in Italia un minore, ma è potuto ritornare in Africa.

Il passeur fa la spola tra il Congo e la Francia

La vicenda, raccontata dal Corriere della sera, ha messo in luce l'attività dell'uomo, passeur di professione, che da tempo farebbe la spola tra il Congo e la Francia per riportare alle madri i propri figli. Questo, almeno, è quanto l'uomo ha raccontato ai magistrati che lo hanno interrogato: ha spiegato loro che stava riportando il bambino, che viveva in una zona di guerra dell'Africa, dalla madre residente in Francia e in attesa di regolarizzare i suoi documenti. Quelli di Makuiza, rilasciati dalle autorità francesi, lo definivano un rifugiato politico. Con sé aveva però altri documenti relativi ad altri minorenni, tutti contraffatti, che avevano fatto scattare le manette con il timore che si trattasse di un trafficante internazionale di minori.

Poi, di fronte agli inquirenti, il chiarimento, che ha convinto il giudice dei fini umanitari dell'azione del congolese. Adesso il bambino arrivato con lui in Italia si trova in una comunità protetta.

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