Magenta, la morte del giovane anestesista avvolta dal mistero: vicino al corpo una siringa
Resta avvolta dal mistero la morte di M.C., 33enne medico anestesista in servizio all'ospedale di Magenta, in provincia di Milano. Proprio in un bagno del Fornaroli, alle 2.30 di ieri, è stato trovato il corpo senza vita del giovane medico: accanto a lui una siringa, che potrebbe però essere giustificabile con quanto aveva appena fatto. Nella vicina sala parto, infatti, il 33enne aveva appena assistito alla nascita di un bambino con parto cesareo: all'interno dell'équipe medica intervenuta lui aveva fatto da anestesista/rianimatore (preposto all'epidurale) e tutto era andato bene.
Dai sorrisi per il nuovo nato si è passati in pochi minuti al dramma: sono stati i suoi colleghi a scoprire il cadavere, preoccupati per la sua prolungata assenza. Sul caso, adesso, indagano i carabinieri. Il magistrato responsabile dell'inchiesta ha disposto l'autopsia, dalla quale si attendono risposte sui tanti misteri legati alla tragedia. Nessuna ipotesi è esclusa, anche se quella dell'omicidio è la meno plausibile. Due invece le piste principali: un malore o il suicidio. Nessuno però tra i conoscenti del medico crede a questa seconda ipotesi. Il 33enne, che lascia un adorato bimbo di due anni, era ritenuto da tutti una persona sempre sorridente, gentile e cordiale con tutti, come riporta il quotidiano "Il Giorno" che ha ascoltato alcuni suoi colleghi. I medici e gli infermieri dell'ospedale di Magenta lo definiscono come una persona professionale, capace e al tempo stesso umile. Sembra inoltre che il 33enne, grande appassionato di basket (come emerge anche dal suo profilo Facebook), non soffrisse di alcun problema di salute. Spetterà però agli inquirenti chiarire i tanti dubbi su questa vicenda.