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Maestra trovata morta nel bosco, uccide la cognata come nel suo romanzo giallo

Ad essere accusato della morte di Nadia Arcudi, maestra 35enne di Stabio, è il cognato, in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. L’uomo, 42enne, ammette di aver nascosto il corpo della donna, ma nega di essere stato lui a commettere il delitto. “Il mio mito, nella scrittura, è Stephen King, e prima di storcere il naso leggetevi qualche suo libro”, scrive nella sua biografia su internet.
A cura di Enrico Tata
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Michele, tecnico informatico, 42 anni, sposato con figli, appassionato e scrittore amatoriale di gialli. "Il mio mito, nella scrittura, è Stephen King, e prima di storcere il naso leggetevi qualche suo libro", scrive sul suo sito. Gli investigatori lo accusano di aver ucciso la cognata, Nadia, e di aver nascosto il corpo, proprio come in un suo romanzo. Lui conferma di aver trasportato la 35enne nel bagagliaio della sua automobile e di averla scaricata in un bosco a Rodero, a pochi metri dal confine con la Svizzera. Nega, però, di essere stato lui a uccidere Nadia. Ora si trova in carcere a Lugano con le accuse di omicidio intenzionale e occultamento di cadavere.

Agli inquirenti avrebbe dichiarato di aver trovato la cognata già morta, di essersi spaventato e, in preda a una reazione emotiva inspiegabile, di aver caricato la donna in auto e poi di averla nascosta nel bosco. Tutto questo, avrebbe sostenuto, per evitare ai parenti di vedere la stessa scena che gli si era presentata agli occhi. Una spiegazione, questa, che non ha convinto i procuratori, che invece lo ritengono responsabile a tutti gli effetti del delitto. "Amo leggere, oltre che scrivere ovviamente, ascoltare musica (sempre eccetto che davanti alla televisione), e sono un appassionato di cinema. Adoro giocare a pallacanestro con gli amici ma non riusciamo ad incontrarci molto spesso. Sono un maniaco dello statistiche, adoro tutti gli sport (o quasi tutti)", è un altro passo della biografia pubblicata dall'uomo sul suo blog.

Per quanto riguarda il movente, gli investigatori ancora non fanno ipotesi. Dubbi anche su come è morta Nadia: sul suo corpo non ci sono segni di violenza e la donna, hanno stabilito gli esami scientifici, è morta per un'edema polmonare. Forse potrebbe essere stata soffocata con un sacchetto stretto intorno alla testa. La donna è morta tra le 17 e le 18 di venerdì in casa sua, sostengono gli investigatori. Un'ora dopo le telecamere di sicurezza alla frontiera avrebbero ripreso il cognato varcare il confine italo svizzero, a pochi metri dal luogo del ritrovamento del corpo.

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