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Macchinisti ubriachi sul Frecciarossa: indagati dalla Procura e sospesi da Trenitalia

La Procura ha aperto un’inchiesta: il pm Enrica Battaglia ha chiesto alla Polfer un’informativa dettagliata sui due macchinisti che domenica erano troppo ubriachi per guidare il Frecciarossa 9604 Brescia-Napoli. I due sono indagati per interruzione di pubblico servizio. Inoltre Trenitalia li ha sospesi a tempo indeterminato dal loro incarico.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La Procura di Brescia ha indagato per interruzione di pubblico servizio i due macchinisti che domenica 28 aprile avrebbero dovuto guidare il treno Frecciarossa 9604, in partenza dalla stazione di Brescia, poi soppresso, perché i due erano ubriachi. I due, un 35enne romano e un 21enne milanese, sono stati inoltre sospesi a tempo indeterminato dal loro incarico da Trenitalia. A coordinare le indagini è il pubblico ministero Enrica Battaglia, che ha chiesto un'informativa alla Polfer per studiare al meglio il caso. Il primo è stato sorpreso a bordo del treno con un tasso alcolemico di 1,95: quasi quattro volte il limite (0,5) previsto per chi conduce dei mezzi in strada. Lo ha scoperto il capotreno, dopo che aveva già acceso i motori del locomotore ma che non aveva fatto in tempo ad aprire le porte ai passeggeri che erano in attesa sulla banchina. Non solo: era anche visibilmente alterato, ed a quel punto era scattato l'alcoltest che aveva fatto emergere lo sconcertante dato. L'altro macchinista, invece, era rimasto addirittura in albergo, incapace di alzarsi: è stato poi portato in ospedale per gli accertamenti del caso.

Macchinisti ubriachi: il tasso alcolemico era di quasi 4 volte il limite

Da quanto emerso, i due avrebbero cenato assieme la sera precedente, il sabato prima di salire a bordo del Frecciarossa 9604 che da Brescia li avrebbe condotti a Napoli. Per la Procura, si segue l'ipotesi dell'interruzione del pubblico servizio, sebbene per la Polfer non ci sarebbe stato dolo nel comportamento dei due macchinisti. Ma le indagini proseguono: anche il Codacons aveva tuonato all'indomani della vicenda, parlando di un comportamento irresponsabile dei due macchinisti e di "attentato all'incolumità pubblica". I passeggeri che erano a bordo del treno domenica mattina, in tutto 67, erano poi stati portati a Milano e fatti salire su un altro treno regionale, dopo che il Frecciarossa di Brescia era stato immediatamente fermato dal capotreno dopo la scoperta.

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