Lombardia, la Lega cancella legge sul finanziamento ai campi rom: in Aula spunta una ruspa

Le ruspe rischiano di diventare una vera ossessione per la Lega Nord. Dopo il massiccio ricorso metaforico, iniziato dal segretario federale del Carroccio Matteo Salvini, adesso fanno la loro comparsa anche le ruspe giocattolo. Come quella apparsa martedì sera nell'aula del Consiglio regionale della Lombardia, in occasione della cancellazione di una legge che permetteva di finanziare campi nomadi e seminomadi.
La Lega cancella legge sul finanziamento ai campi rom
La legge in questione è la numero 77 del 22 dicembre 1989, dal titolo "Azione regionale per la tutela delle popolazioni appartenenti alle ‘etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi'". Tra gli articoli della legge, che conteneva numerosi interventi per l'integrazione dei nomadi, ve ne era uno, l'ottavo, che prevedeva da parte della Regione la concessione "ai comuni singoli od associati un contributo in conto capitale per la realizzazione di campi di sosta o di transito": 3 miliardi di lire la somma stanziata allora dalla Regione, guidata dal democristiano Giuseppe Giovenzana.
In realtà, come spiegato dal consigliere regionale del Carroccio Fabio Rolfi, la Regione non finanziava più la legge "da più di 10 anni". Martedì sera la norma è stata quindi abrogata, all'interno di un voto sulla legge sulla semplificazione. Al termine della seduta la festa dei leghisti, che hanno posato mostrando al centro la ruspa giocattolo, ormai divenuta una sorta di manifesto programmatico della loro politica.