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Lombardia, contro la carenza di medici negli ospedali arrivano duemila specializzandi

A partire dalle prossime settimane, circa duemila specializzandi del quarto e quinto anno potranno progressivamente iniziare a prestare servizio autonomo negli ospedali lombardi. Lo hanno comunicato il governatore Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. La decisione, finora unica in Italia, è stata presa per fare fronte alla cronica carenza di medici nelle strutture ospedaliere.
A cura di Redazione Milano
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Importante decisione della Regione Lombardia per contrastare la cronica carenza di medici negli ospedali. A partire dalle prossime settimane, circa duemila specializzandi del quarto e quinto anno potranno progressivamente iniziare a prestare servizio autonomo negli ospedali. Lo hanno comunicato il governatore Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa dopo la riunione di giunta. La Lombardia è la prima regione in Italia ad introdurre questa possibilità, senza costi aggiuntivi per i cittadini perché tutti gli specializzandi ricevono già una borsa di studio.

Per operare in maniera autonoma negli ospedali gli specializzandi dovranno seguire alcuni step: innanzitutto dovranno già essere adeguatamente formati per i compiti che andranno a svolgere, quindi un tutor (che avrà un ruolo centrale) dovrà decidere che un determinato atto medico potrà essere compiuto in autonomia dallo specializzando. Lo stesso tutor dovrà individuare la tipologia dei casi clinici assegnabili a ogni medico in formazione e dovrà garantire un immediato intervento in caso di necessità o consulti.

Gli specializzandi non occuperanno i posti dei dirigenti medici

"Uno dei grossi problemi nei nostri ospedali è la mancanza di personale – ha detto l'assessore Gallera – Con questa delibera, la Lombardia dà una prima risposta concreta fornendo alle strutture sanitarie che fanno parte della rete formativa, indirizzi per la progressiva assunzione di autonomia operativa e decisionale dei medici in formazione specialistica (persone che hanno già fatto un corso di studio di sei anni e altri tre anni di specializzazione). Tra poche settimane, quindi, duemila specializzandi saranno molto più autonomi e operativi nelle corsie dei nostri ospedali. Si tratta di un risultato importante che va nella direzione di garantire cure sempre più adeguate grazie alla presenza di più medici. Tutto ciò, ovviamente, non andrà a discapito dell'assunzione di nuovi medici", ha aggiunto Gallera. Gli specializzandi infatti non occuperanno nelle piante organiche degli ospedali i posti previsti per i dirigenti medici, per i quali sono necessarie nuove assunzioni che la Regione si è impegnata a realizzare "pur muovendosi nelle maglie dei vincoli normativi nazionali molto rigidi e penalizzanti".

Il plauso di Usuelli (+ Europa)

La decisione annunciata da Gallera ha incontrato anche il plauso di parte dell'opposizione: "Con questo provvedimento l’assessore Gallera si muove nella giusta direzione", ha dichiarato Usuelli, che oltre che consigliere regionale è anche medico. "Una opposizione responsabile rende merito quando è il caso", ha aggiunto Usuelli, che ha poi chiesto alla giunta di dare seguito a un ordine del giorno presentato da + Europa lo scorso 19 settembre e poi approvato all'unanimità. Nell'odg si chiedono tre cose: "L’aumento delle borse di specializzazione per ridurre l’imbuto formativo post laurea; la standardizzazione, almeno a livello regionale, dei curriculum formativi, consentendo agli specializzandi lombardi di svolgere un numero maggiore di attività rispetto ai loro colleghi di altre regioni; l’introduzione di uno strumento per certificare le procedure svolte".

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