Lombardia, camici forniti dall’azienda del cognato di Fontana: aperta indagine in procura a Milano
La procura di Milano ha aperto un fascicolo d'indagine sul "caso camici" scoppiato in Regione Lombardia che vede al centro dell'indagine la fornitura dei dispositivi di protezione individuale per i medici da parte dell'azienda appartenente al cognato del presidente Fontana e alla moglie dello stesso governatore che ne detiene parte delle quote societarie.
Si tratta di un fascicolo a ‘modello 45', cioè senza ipotesi di reato né indagati aperto dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli che dovrà chiarire le modalità della fornitura avvenuta attraverso la centrale acquisti Aria, di un quantitativo di camici e altri dispositivi di protezione individuale per un valore di 513 mila euro da parte della società Dama. Fornitura portata alla luce da un'inchiesta di "Report" e svelata in anteprima da "Il Fatto Quotidiano" e che ha svelato come quella che inizialmente sembrava essere una vendita con tanto di fattura a tutti gli effetti si è poi "improvvisamente" trasformata in una donazione da parte dell'azienda del cognato del presidente.
Fontana: in quel momento abbiamo chiesto camici a tutti
Inchiesta alla quale il presidente della Lombardia Fontana ha risposto annunciando querele e diffide nei confronti di chi ha diffuso quelle che lui ha definito "strumentalizzazioni per fini politici". In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il governatore, interrogato nuovamente sula sua posizione e su quella della moglie rispetto alla società coinvolta nell'inchiesta che ha fornito i camici ha spiegato: "A parte il fatto che mia moglie è socia al 10% e non controlla nulla, vuole sapere la verità? In quei giorni la Regione ha chiesto camici e mascherine da chiunque li avesse. Il punto è questo", ha chiuso Fontana annunciando l'imminente nomina di un gruppo di lavoro che entro la metà di agosto indicherà le cose da fare e quelle da evitare, proprio sulla base di questi mesi: "La competenza viene prima di tutto, e la Lombardia, me lo lasci dire, sulle competenze e' fortissima", le parole del presidente. Fontana ha poi continuato spiegando che l'emergenza Covid ha perso tutti di sorpresa e che per questo è possibile che siano stati fatti degli errori: "A marzo prendere decisioni era durissima – ha spiegato – per questo motivo sto studiando, cercando di vedere in quello che e' accaduto le indicazioni per fare meglio in futuro".