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Lombardia, 63.094 contagi da Coronavirus e 11.608 morti: “Siamo ancora in fase 1, in piena epidemia”

Diramato il bollettino della Lombardia di oggi, giovedì 16 aprile, con i dati aggiornati relativi all’emergenza Coronavirus. Salgono a 63.094 i casi di contagio accertati, in aumento di 941 unità rispetto a ieri quando erano 62.153. Le persone ricoverate in ospedale sono 11.356, con una riduzione di 687 pazienti rispetto a ieri quando il numero era di 12.043. Cala ancora il numero delle persone curate in terapia intensiva: sono 1.032 in totale, in calo di 42 unità (ieri erano 1.074). Cresce il numero totale dei dimessi, arrivato a quota 18.396, ma purtroppo anche quello dei decessi, giunti a 11.608, con un aumento di 231 unità in 24 ore.
A cura di Filippo M. Capra
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Diramato il bollettino della Lombardia di oggi, giovedì 16 aprile, con i dati aggiornati relativi all'emergenza Coronavirus. Salgono a 63.094 i casi di contagio accertati, in aumento di 941 unità rispetto a ieri quando erano 62.153. Le persone ricoverate in ospedale sono 11.356, con una riduzione di 687 pazienti rispetto a ieri quando il numero era di 12.043. Cala ancora il numero delle persone curate in terapia intensiva: sono 1.032 in totale, in calo di 42 unità (ieri erano 1.074). Cresce il numero totale dei dimessi, arrivato a quota 18.396, ma purtroppo anche quello dei decessi, giunti a 11.608, con un aumento di 231 unità in 24 ore. In totale sono stati effettuati 232.674 tamponi (+10.706).

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I dati delle province: Milano torna sotto i 300 nuovi contagi

Per quanto riguarda i dati provinciali invece, l'area più colpita resta quella della città metropolitana di Milano, dove sono arrivati a 14.952 i casi accertati (+277), di cui 6.160 in città (+102). In provincia di Brescia i contagi sono arrivati a 11.355 (+168), mentre a Bergamo sono 10.518 (+46). A Cremona i casi sono arrivati a 5.273 (+71), nella provincia di Monza Brianza 3.932 (+54), a Pavia 3.390 (+74), a Mantova 2.691 (+36), a Varese 1.953 (+69), a Como 2.233 (+79), a Lodi 2.626 (+39), a Lecco 1.986 (+4) e a Sondrio 864 (+5). Altri 1.321 sono in fase di verifica.

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Il vicepresidente Sala: 7,5 milioni alle piccole imprese

Il vicepresidente della Lombardia Fabrizio Sala ha annunciato che "stiamo approvando a una serie di delibere per venire incontro alle imprese e ai lavoratori come quella che stanzia 7.5 milioni di euro alle piccole imprese e ai professionisti". Il numero 2 lombardo ha aggiunto che "andiamo in aiuto sul versante del credito utilizzando la garanzia con fidi. Abbiamo recuperato i soldi sui fondi europei che avevamo in cassa. Un piccolo aiuto immediato alle imprese per dargli liquidità". Inoltre, Sala ha dichiarato che "approveremo delibere con meno adempimenti burocratici. Interveniamo man mano che voi ci segnalate le criticità. Per le micro imprese che hanno avuto un contributo non dovranno rispettare i termini per avviare i progetti, i contributi gli restano".

Sulla riapertura: Aspettiamo indicazioni utili per la nuova normalità

Sulla riapertura, Sala ha detto che domani "ci sarà un incontro con tutte le parti in causa per capire come fare e in che modo procedere, per avere un pacchetto di azioni utile alla riapertura". "Sarà il governo a definire quali attività riapriranno – ha continuato Sala -. Importante che arrivino indicazioni utili per affrontare quella che noi abbiamo chiamato ‘nuova normalità', per riprendere un un po' i ritmi nel modo più corretto". A tal proposito, comunque, Sala ha sottolineato: "Siamo ancora in fase 1, in piena epidemia. Ricordiamocelo e continuiamo a restare a casa".

Il sindaco Sala: Ripartire il 4 maggio? La Regione esegue gli ordini di Salvini

Questa mattina, il sindaco di Milano Beppe Sala ha fatto un suo riassunto dell'atteggiamento tenuto dalla Regione Lombardia nelle utlime settimane per provare a captare il motivo per cui il presidente Attilio Fontana insista nel riaprire le attività, e ripartire, il 4 maggio prossimo: "Settimana scorsa alla fine di una video conferenza con Regione Lombardia mi è stato detto che la situazione a Milano è molto preoccupante, mi hanno chiesto se era possibile dare una ulteriore stretta – ha detto Sala -. Abbiamo ipotizzato con Atm addirittura la possibilità di chiudere il trasporto pubblico di superficie". Prima di prendere tale decisione, però, "si è deciso di aspettare", ha spiegato il primo cittadino. "Siamo arrivati al weekend scorso, vi ricordate gli sguardi terrei nelle conferenze di commento dei numeri e l'allarme su Milano", ricorda Sala ai milanesi, "la Lombardia che decide di non riaprire le librerie. Infine ieri l'annuncio della riapertura dal 4 di maggio. Cosa è successo ieri?". A questa domanda il sindaco di Milano si è dato una risposta netta: "La mia idea è che ieri mattina Salvini abbia detto ‘gli italiani sono stufi di stare in casa, riapriamo' e Regione Lombardia ha eseguito".

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