Lodi, presidio contro la sindaca. Intanto i bimbi stranieri tornano a mangiare con i compagni

Sono tornati a mangiare con i propri compagni di scuola, a mensa, i bambini extracomunitari che nei giorni scorsi, a Lodi, avevano pranzato su un tavolo a parte con del cibo portato da casa, separati dai propri amichetti. A risolvere la situazione discriminatoria che si era venuta a creare in virtù di un nuovo regolamento comunale voluto dalla giunta leghista di Lodi non è stato però il Comune, ma il Coordinamento uguali doveri, associazione nata proprio per battersi contro la decisione della sindaca Sara Casanova. Le famiglie dei bambini "esclusi" sono state contattate dal Coordinamento che ha spiegato loro che il pagamento del servizio mensa verrà fatto quando necessario e a costo ridotto, grazie principalmente agli oltre 60mila euro arrivati grazie a una raccolta fondi, che copriranno così la differenza tra la tariffa agevolata (quella che le famiglie in questione pagavano fino allo scorso anno) e quella piena.
Intanto oggi a Lodi, in piazza Broletto, è iniziato il presidio che durerà 12 ore, fortemente voluto dal Coordinamento Uguali Doveri, per protestare contro il regolamento sull'accesso alle tariffe agevolate per mense e trasporti che renderebbe troppo complesso per gli immigrati accedervi: i partecipanti ne chiedono il blocco o la modifica. Mentre non arriverà prima di giovedì sera, in Consiglio comunale, la lista di quei Paesi esteri i cui cittadini verranno esclusi dall'obbligo di produrre i certificati aggiuntivi richiesti dal nuovo regolamento comunale sulle agevolazioni per i servizi legati alla scuola, proprio come la mensa. Ai cittadini extracomunitari sono infatti richieste documentazioni che attestino la presenza di beni immobili e mobili registrati eventualmente posseduti nei propri Paesi di provenienza: certificati che però spesso non sono così facili da ottenere, come denunciato dalle stesse famiglie.