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Lodi, inchiesta su Onlus per l’accoglienza dei migranti: 11 arresti, legami con la ‘ndrangheta

Oltre cento finanzieri del comando provinciale di Lodi hanno eseguito perquisizioni e arrestato undici persone accusate di associazione per delinquere, truffa e autoriciclaggio nell’ambito dell’operazione ‘Fake Onlus’. Nel mirino della guardia di finanza è finita la presunta gestione economica illecita da parte di quattro Onlus che si occupano di accoglienza dei migranti, che avrebbero ricavato circa sette milioni di euro partecipando ai bandi pubblici con documenti falsi. Dalle indagini è emerso il ruolo di pluripregiudicati legati alla ‘ndrangheta che assicuravano a reclusi misure alternative al carcere fingendo di assumerli nelle cooperative.
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A cura di Simone Gorla
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Oltre cento militari della guardia di finanza di Lodi, su disposizione della Procura di Milano, stanno eseguendo numerose perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare tra Lombardia e Campania nei confronti di undici persone (una in carcere, cinque ai domiciliari e cinque obblighi di dimora) accusate di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio. L'operazione è scattata nell'ambito dell'inchiesta ‘Fake Onlus'. Nel mirino dei finanzieri è finita una presunta truffa organizzata tra il 2014 e il 2018 da parte di alcune Onlus che si occupano di accoglienza dei migranti, che avrebbero ottenuto profitti per milioni di euro attraverso una gestione economica considerata illecita.

Coinvolte quattro Onlus, profitti per 7,5 milioni

Sono quattro le Onlus che compongono il consorzio coinvolto nell'inchiesta della procura milanese: ‘Area Solidale', ‘Milano Solidale', ‘Gli amici di Madre Teresa' e ‘Volontari senza frontiere'. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli indagati avrebbero utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici indetti dalle prefetture di Lodi, Pavia e Parma per gestire l'accoglienza di centinaia di migranti assicurandosi così guadagni indebiti per circa sette milioni e mezzo di euro. I rappresentanti legali avrebbero poi utilizzato per "scopi personali" oltre 4 milioni e mezzo.

Accordo criminale per infiltrarsi nelle gare pubbliche

Gli investigatori in due anni di indagini hanno ricostruito "i tratti essenziali di un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche" con "la progressiva costituzione di Onlus-cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative e appositamente costituite al sol fine di partecipare ed aggiudicarsi le gare/convenzioni indette dalle prefetture offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti".

Pluripregiudicati legati alla ‘ndrangheta

Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla luce il ruolo di "pluripregiudicati legati alla ‘ndrangheta" che avrebbero sfruttato le Onlus "per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza". Gli indagati permettevano di accedere ai benefici di legge fingendo di assumere gli interessati nelle cooperative.

Salvini: Business immigrazione ha fatto gola

"Il business dell’immigrazione ha fatto gola ad alcune Onlus di Lodi", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, "meno sbarchi e meno soldi per i professionisti dell’accoglienza: così risparmiamo, difendiamo l’Italia e investiamo per assumere più forze dell’ordine. La pacchia è finita”.

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