Lite con i carabinieri all’Expo: Vittorio Sgarbi assolto in appello
Vittorio Sgarbi e il suo autista, Nicola Mascellani, sono stati assolti in appello per la vicenda delle lite con i carabinieri avvenuta nel maggio del 2015 all'Expo di Milano. La Corte d'Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado per Sgarbi e il suo autista, che erano stati condannati in primo grado nel 2016 rispettivamente a cinque e quattro mesi: al critico d'arte era stato contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale, mentre al suo autista quello di minacce. I giudici d'appello hanno accolto le tesi difensive dei due imputati, che coincidevano peraltro con ciò che chiedeva anche il sostituto procuratore generale Celeste Gravina: in sostanza i magistrati hanno stabilito che il reato di resistenza a pubblico ufficiale, originariamente contestato dal pubblico ministero Elio Ramondini, sia stato assorbito da quello di oltraggio, estinto dopo che Sgarbi aveva risarcito con diecimila euro i quattro carabinieri con cui aveva avuto il diverbio e con mille euro l'Arma.
La lite nel maggio del 2015
La lite al centro della vicenda giudiziaria risale al 22 maggio del 2015. Sgarbi era in auto col suo autista e venne fermato dai militari a uno degli ingressi dell'Expo, mentre cercava di entrare contromano e senza i necessari accrediti per inaugurare una mostra di cui era curatore. L'ex parlamentare aveva perso le staffe apostrofando pesantemente i quattro carabinieri con frasi di questo tenore: "Sei un fascista, non fate un c…. e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale, siete due cogl….". E ancora: "Voi carabinieri state qui a non fare un c…. (…) io sono qui per lavorare e voi non fate un c….".