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Liliana Segre, la senatrice a vita testimone della Shoah compie 89 anni

Ha compiuto 89 anni Liliana Segre, senatrice a vita e testimone dell’orrore nazifascista. Nata a Milano nel 1930, ha subito l’umiliazione dell’espulsione da scuola per le leggi razziali, il dolore per la perdita della famiglia e i lavori forzati ad Auschwitz. Fu tra i pochi bambini sopravvissuti. Da anni è testimone e memoria della shoah nelle scuole e in centinaia di occasioni pubbliche. Nel 2018 il presidente Mattarella l’ha nominata senatrice a vita.
A cura di Simone Gorla
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La giornata del suo 89esimo compleanno Liliana Segre l'ha trascorsa in Senato, per il dibattito sulla fiducia al Conte Bis. E stupisce che la senatrice a vita sopravvissuta alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz abbia festeggiato onorando il suo ruolo pubblico. Segre è da anni testimone e memoria dell'orrore del nazifascismo attraverso incontri e racconti nelle scuole e in centinaia di occasioni pubbliche.

Liliana Segre compie 89 anni: la ferita mai dimenticata dell'espulsione da scuola per le leggi razziali

Nata a Milano in una famiglia ebraica Liliana non ha mai dimenticato il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, il momento in cui venne espulsa da scuola. "Sapevo che ‘espulsa’ era una parola pesante. Per essere ‘espulsi’ bisognava aver fatto qualcosa di grave. Di molto grave", ha ricordato Segre in diverse occasioni. "Chiesi a mio padre che cosa avevo fatto, che cosa era successo. Mi rispose che c’erano delle nuove leggi, che le cose erano cambiate, che noi eravamo ebrei e che dunque non sarei potuta tornare alla mia scuola". L'orrore però era solo all'inizio.

Deportata ad Auschwitz a tredici anni, fu tra i pochi bambini sopravvissuti

La vita della sua famiglia, a causa delle leggi razziali, diventa impossibile. Dopo un tentativo fallito di fuga in Svizzera, il 30 gennaio 1944 Liliana  deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Appena arrivata fu separata dal padre, che non rivide mai più. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati, deportati ad Auschwitz e uccisi.  Per un anno rimase ai lavori forzati, vittima dell'orrore del campo di concentramento. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Liberata dall'Armata Rossa, fu una dei venticinque bambini sopravvissuti ad Auschwitz. Sul braccio le è rimasto tatuato il numero di matricola 75190.

Nel 2018 il presidente Mattarella l'ha nominata senatrice a vita

Il 19 gennaio 2018 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'ha nominata senatrice a vita. Un onore che lei accolse come un compito, quello di portare in parlamento la memoria dei crimini nazifascisti. "Il Presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona, la memoria di tanti altri in questo anno 2018 in cui ricorre l'80 anniversario delle leggi razziali. Sento dunque su di me l'enorme compito, la grave responsabilità di tentare almeno, pur con tutti i miei limiti, di portare nel Senato della Repubblica delle voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell'oblio".

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