Liberarono centinaia di cavie dalla Statale di Milano: condannati tre attivisti anti Green Hill
Tre animalisti del "Coordinamento fermare Green Hill" sono stati condannati a un anno e mezzo di carcere per il blitz all'Università Statale di Milano del 20 aprile 2013. In quella circostanza i tre attivisti avevano occupato i laboratori del dipartimento di Farmacologia dell'università e avevano liberato un centinaio di animali che venivano utilizzati come cavie per le sperimentazioni scientifiche. I giudici del tribunale di Milano hanno riconosciuto i tre imputati colpevoli dei reati di violenza privata, occupazione di edificio e terreno pubblico e danneggiamento aggravato, condannandoli a una pena più alta di quanto aveva chiesto il pubblico ministero, che si era "limitato" a un anno e tre mesi di reclusione. Di diverso avviso naturalmente la difesa, che aveva chiesto per i tre imputati l'assoluzione. Secondo l'avvocato Maria Cristina Giussani il blitz dell'aprile 2013 "fu un atto di disobbedienza politico" e fu condotto "in modo non violento, con il volto scoperto e aveva lo scopo di scatenare un dibattito pubblico, etico e scientifico sulla sperimentazione sugli animali, che in laboratorio vengono sottoposti a violenza deliberata". Non ci sarà alcun risarcimento danni, dal momento che la Statale e l'Istituto di neuroscienze del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) che si erano costituiti parte civile, sono decaduti: i loro legali hanno infatti saltato le ultime quattro udienze, inclusa quella odierna. Dopo la sentenza alcuni animalisti, inclusi i tre condannati (che restano a piede libero), hanno manifestato esponendo uno striscione davanti al tribunale con la scritta: "Abbattiamo il muro del silenzio".
La vicenda Green Hill
Green Hill è una società che ha gestito per anni un allevamento di cani di razza beagle a Montichiari, in provincia di Brescia, e che è diventata il simbolo della battaglia contro la sperimentazione medica sugli animali in Italia. L'allevamento-lager venne chiuso nel 2012 dopo che furono riscontrate diverse irregolarità all'interno: per alcune figure apicali della società nell'ottobre dello scorso anno sono arrivate condanne definitive con le accuse di maltrattamento e uccisione di animali. Altri procedimenti giudiziari sono tutt'ora in corso.