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L’ex boss del Brenta Felice Maniero a processo: è accusato di maltrattamenti sulla compagna

L’ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti fisici e psicologici sulla compagna. Arrestato a Brescia il 19 ottobre scorso, Maniero viveva nel capoluogo di provincia lombardo sotto falso nome dal 2010. L’inizio del processo è fissato al 14 febbraio prossimo.
A cura di Filippo M. Capra
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Felice Maniero (Archivio LaPresse)
Felice Maniero (Archivio LaPresse)

Felice Maniero, l'ex boss della Mala del Brenta ai tempi soprannominato "Faccia d'angelo"è stato rimandato a giudizio con l'accusa di maltrattamenti fisici e psicologici sulla compagna. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Brescia Alessandra Sabatucci, fissando la data di inizio del nuovo processo a carico dell'ex criminale per il 14 febbraio prossimo. Maniero era libero da nove anni, dopo averne scontati 16 in carcere pur essendo stato condannato a vent'anni di reclusione. Lo sconto della pena era arrivato grazie alla sua attività di collaborazione che aveva permesso di assicurare alla giustizia diversi suoi collaboratori e membri della sua banda.

Il legale di Maniero: Non vogliamo elemosinare sconti di pena

Il 19 ottobre scorso il nuovo arresto a Brescia, dove viveva sotto falso nome da quando era uscito di prigione nel 2010. I suoi vicini lo conoscevano come "Luca". All'arrivo delle forze dell'ordine, Maniero si sarebbe messo a piangere, implorandole di non procedere con l'arresto e con la successiva misura cautelare in carcere a Bergamo, poi confermata dal gip. Il suo legale, l'avvocato Luca Broli, aveva dichiarato che "i fatti" erano stati "amplificati dal suo passato", motivo per cui ha tentato per quattro volte di farlo scarcerare, senza avere fortuna: sia il gip che il Riesame gli hanno negato la libertà. Nell'accusa formalizzata, rientrerebbero comportamenti violenti indirizzati alla compagna che, in alcune occasioni, avrebbe dovuto subire l'ordine dell'uomo di fare flessioni urlando "colonnello 100 flessioni", con la costante minaccia di Maniero che le ricordava di non sapere con chi si fosse messa, avendo lui "comandato 500 persone". Il difensore dell'ex boss del Brenta ha detto all'agenzia di stampa Ansa di voler "evitare di elemosinare sconti di pena": si seguirà dunque la via del processo ordinario, senza riti abbreviati.

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